Da Parigi a Napoli per superare una grave malformazione congenita alle vie urinarie. E’ la storia del piccolo Philippe (nome di fantasia), protagonista di una “migrazione sanitaria” al contrario che gli ha salvato la vita, voluta da mamma e papà Emma e Bernard, che già prima che il piccolo nascesse avevano appreso da internet e da pediatri francesi l’esistenza, all’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, di uno dei centri più avanzati in Europa per la correzione delle malformazioni congenite pediatriche.
I due genitori, in particolare Emma, di origini partenopee ma da anni trapiantata nella capitale francese, dopo aver scoperto al quinto mese di gravidanza della malformazione del figlio, erano riusciti a mettersi in contatto con il professor Ciro Esposito, direttore della Unità Operativa Complessa di Chirurgia Pediatrica del Policlinico Universitario.
Il chirurgo oggi ricorda che quando “fui contattato, spiegai ai futuri genitori che, in caso di malformazioni congenite diagnosticate in epoca prenatale, il parto doveva essere effettuato presso la ginecologia di un centro di 3° livello, dotato di una terapia intensiva neonatale per la stabilizzazione del neonato dopo la nascita e di una chirurga pediatrica in grado di intervenire immediatamente. Servizi e percorsi di cui l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II è dotata”.
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Dopo il primo contatto, avvenuto online, Emma e Bernard decidono di affidarsi all’equipe della Federico II, e di venire dunque a Napoli. Philippe è così nato il 12 agosto scorso, con un peso di 3,5 chili e grandi occhi azzurri; cinque giorni dopo è stato operato dall’equipe della Federico II guidata da Esposito.
“Il neonato – spiega il chirurgo pediatrico – è stato operato con tecniche endourologiche e con l’uso della tecnologia laser. Philippe è stato già dimesso, tre giorni dopo l’intervento, e sarà seguito dalla nostra equipe fino all’adolescenza, in questo caso anche in collaborazione con i colleghi francesi, per monitorare costantemente la regolare funzionalità renale.
Grazie alle tecnologie avanzate di cui disponiamo – aggiunge Esposto – tra cui laparoscopia, toracoscopia, chirurgia robotica, endourologia, laser chirurgia, realtà virtuale, tecnologia multimediale integrata HD, 3D, 4K, siamo riusciti ad invertire il flusso migratorio dei pazienti pediatrici che, fino ad alcuni anni fa, dal Sud si affidavano ai centri del nord Italia; oggi, invece, tante famiglie da tutta Europa fanno riferimento alla Federico II”.
Emozionati e soddisfatti i genitori del piccolo ed anche i nonni paterni, anche loro venuti a Napoli: “Nulla da invidiare ai Centri francesi, la Chirurgia Pediatrica della Federico II è davvero un’eccellenza” hanno commentato. Per il Direttore Generale del Policlinico Giuseppe Longo, “la chirurgia pediatrica della Federico II è centro di riferimento regionale di chirurgia mini-invasiva e robotica pediatrica, un importante polo in cui si coniuga innovazione tecnologica, percorsi multidisciplinari ed un approccio di grande umanità verso le famiglie ed i piccoli pazienti”.
Nell’equipe multidisciplinare sono stati coinvolti il Dipartimento Materno Infantile e la Ginecologia ed Ostetricia, entrambi diretti da Giuseppe Bifulco, con Gabriele Saccone che ha curato il parto, la gestione ed il follow-up ginecologico della mamma; coinvolta la Neonatologia guidata da Francesco Raimondi che, con il suo team, ha stabilizzato il piccolo prima dell’intervento, garantendo con Michele Panico la presenza del neonatologo in sala operatoria.
Ad operare il neonato, oltre ad Esposito, le dottoresse Maria Escolino e Mariapina Cerulo, con l’equipe anestesiologica guidata da Giuseppe Servillo e composta da Giuseppe Cortese e Daniela Palumbo, affiancati dal team infermieristico di sala operatoria, con la sua coordinatrice Luisa Florio, e dagli infermieri del reparto della chirurgia pediatrica coordinati da Susy Turco.
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