Doveva essere la partita della svolta sia per il Napoli che per il Bologna ma a spuntarla è la squadra di Mihajlovic. Da una parte la buona prestazione ma soprattutto il risultato positivo degli azzurri dall’altra il ritorno di Sinisa Mihajlovic che in conferenza (Leggi) aveva si fatto commuovere ma sferzato la squadra a fare meglio ed offrirgli una prestazione di grande livello.
Termina il silenzio stampa ed Ancelotti alla fine della partita e torna a parlare ai microfoni dei giornalisti. “La squadra non riesce a mantenere un livello di attenzione e di applicazione che abbiamo tenuto nella Coppa Campioni” (così viene indicata dal mister napoletano)
“Domani voglio confrontarmi con la squadra per sapere cosa non va dimostriamo troppa fragilità”
“L’allenatore ha le sue responsabilità ma anche i giocatori hanno le loro” – queste la dichiarazione di Ancellotti nell’intervista su Sky dove nelle sfa capire che il confronto servirà per capire dove sia il problema e risolverlo.
E’ un problema tecnico e tattico va trovata più continuità trovare un assetto più compatto più ordinato – continua il mister azzurro – da qualche parte dobbiamo andare, primo tempo buono ma con poche ripartenze, nella totalità eravamo troppo aperti rispetto alla straordinaria compattezza di Liverpool
La parte importante sottolineata dai commentori è quello in cui Ancellotti evidenzia con grande professionalità le sue responsabilità: “Io mi prendo la gran parte delle responsabilità ma anche la squadra ha le sue responsabilità, devo capire se la squadra mi riesce a seguire”
“Si è perso un po’ di linearità del gioco, siamo meno fluidi, la manovra appare arruffata” Da sottolineare l’aspetto del carattere quando l’allenatore evidenzia un mutamento da partita a partita …”non possiamo passare da 30 a 100 e viceversa.
Sulla domanda dei cambi è preciso e non lascia dubbi ad incertezze. “Non è un problema di selezione ma un collettivo che non sta funzionando, le rotazioni ci sono come l’anno scorso, l’assetto definitivo lo deve trovare la compattezza della squadra”
Circa la posizione dalla società e la presenza della stessa e eventuale reazioni o prese di posizioni chiarisce che “noi ci confrontiamo tutti i giorni con il direttore sportivo, siamo tutti uniti, stiamo tutti soffrendo e vogliamo risolverlo insieme il momento”
Questa la sintesi della partita. Ancora una formazione diversa e le due esclusioni della serata sono eccellenti: a restare fuori sono Callejon e Mertens. Lo spagnolo ha giocato l’ultima partita a San Siro, contro il Milan, ed è stato tenuto fuori anche a Anfield.
Diversamente, dall’attaccante belga, colui che ha realizzato la rete contro il Liverpool. Per la gara contro il Bologna, l’allenatore tiene fuori entrambi e a loro preferisce Fernando Llorente centravanti e Lozano sulla destra nel 4-3-3 offensivo chiuso dal rientrante Insigne a sinistra
Lozano è il più pericoloso subito un bel dribbling centrale e dal limite dell’area parte un destro strozzato sul fondo. Al 14’ ancora Lozano va via in velocità e apre per Insigne sulla sinistra, tiro di prima intenzione e palla fuori. Preme il Napoli, al 14’ l’arbitro annulla il gol di Lozano per fuorigioco, al 21’ Skorupski devia in corner la punizione da lontanissimo di Insigne.
Il Bologna pensa a difendersi con ordine e solo al 32’ prova anche a farsi vedere dalle parti di Ospina: bella l’acrobazia di Dzemaili ma pallone molto vicino al palo. Il Napoli torna a premere e al 41’ finalmente va in vantaggio. Contropiede tutto in velocità di Lozano e Insigne, destro del capitano deviato da Skorupski e tap in vincente di Llorente che interrompe un lungo digiuno e sigla il quarto gol in campionato. Sulle ali dell’entusiasmo, gli azzurri potrebbero anche raddoppiare prima dell’intervallo, ma prima Skorupski si salva d’istinto su Llorente e poi Lozano è troppo egoista e non trova la porta dai venti metri invece di servire Elmas tutto solo a centro area.
Il Napoli comincia il secondo tempo con la stessa voglia ed impeto e al 55’ Skorupski deve distendersi per evitare l’eurogol di Insigne dopo una fuga lunga 60 metri in contropiede. Nel momento migliore degli azzurri, però, il Bologna trova il gol del pari: Skov Olsen, appena entrato, buca Ospina dopo un tiro cross di Sansone rimpallato male da Koulibaly.
È un colpo al morale degli azzurri, (il carattere evidenziato nelle parole di Ancelotti) che sbandano in difesa e rischiano anche di subire la seconda rete in più di un’occasione. Davanti, Ancelotti richiama Elmas e si affida a Mertens, che da maggiore carica in avanti ma che a mio dire squilibra oltremodo la squadra. Il belga si mette subito in evidenza ma la sua conclusione dà l’illusione ottica del gol. Ben più grave l’errore di Dries al 78’ su assist di Lozano: con tutta la porta spalancata davanti, Mertens alza troppo la mira e il pallone si perde altissimo. Gol sbagliato, gol subito: Maksimovic perde palla (forse subendo fallo) e Sansone si invola in contropiede e batte Ospina.
Alla fine della partita la beffa, Llorente trova il gol del pareggio ma l’arbitro Pasqua annulla per fuorigioco dopo il consulto con il Var.
Il Napoli non sa più vincere. L’ultimo successo in campionato per Ancelotti risale al 19 ottobre, era l’ottava giornata di Serie A. Considerando anche la Champions, il Napoli non vince da otto partite in tutte le competizioni (6 pareggi e 2 ko), per la prima volta da marzo 2010.
Classifica impietosa per il Napoli, a -17 dall’Inter capolista. Gli uomini di Ancelotti sono fermi a 20 punti, a +4 dal Bologna che fa tesoro di questo successo allontanandosi dalla parte pericolosa della classifica