Grazie al programma Herhome, voluto dall’Int Pascale di Napoli, le donne con tumore alla mammella Her2 positivo potranno ricevere a domicilio, gratuitamente, il trattamento biologico sottocutaneo
Si chiamano Rita Maria e Marisa, hanno rispettivamente 55 e 59 anni, la prima è di Marano, l’altra di San Giuseppe Vesuviano. Saranno le prime due donne in Italia che effettueranno la terapia biologica antitumorale sottocutanea nel salotto di casa. In cura all’Istituto Nazionale Tumori Irccs Pascale di Napoli per un tumore al seno, Rita Maria e Marisa, hanno già completato i cicli di chemioterapia e ora sono state selezionate insieme ad altre 100 donne per un progetto targato Pascale e Roche, destinato a rivoluzionare i percorsi della cura oncologica.
Cure a domicilio con tumore alla mammella
Per la prima volta in Italia, infatti, le donne con tumore alla mammella Her2 positivo potranno ricevere a domicilio, gratuitamente, il trattamento biologico sottocutaneo e in assoluta sicurezza visto che saranno assistite da un medico opportunamente addestrato. Si chiama ‘Herhome‘ il programma voluto dall’Int Pascale di Napoli e reso possibile grazie al supporto di Roche Italia. Un programma per rendere più confortevole la terapia biologica antitumorale alle donne già costrette ad affrontare un momento difficile e senza stravolgere la vita di un’intera famiglia che, molto spesso, fa completo affidamento proprio su quella donna.
“Siamo davvero molto orgogliosi di essere i primi in Italia a poter dare alle nostre pazienti questa opportunità – spiega Attilio Bianchi, direttore generale dell’Istituto Nazionale Tumori di Napoli – Il programma Herhome si inserisce perfettamente nell’obiettivo del Pascale di mettere a punto sempre più percorsi assistenziali che, pur mantenendo alta l’attenzione alla qualità e alla sicurezza, assicurino un’esperienza di cura più confortevole per i pazienti. Inoltre, favorisce il decongestionamento del Day Hospital dell’Istituto, sempre a vantaggio dei pazienti stessi. L’Int Pascale si conferma tra le più significative realtà sanitarie del Sud Italia in campo oncologico costituendo il centro di riferimento regionale per la diagnosi e la cura delle patologie neoplastiche“.
Pascale, adesione al programma volontaria e gratuita
Il programma è destinato alle pazienti con carcinoma mammario Her2 positivo sottoposte a trattamento con trastuzumab in formulazione sottocutanea e che rispondono a una serie di parametri clinici che consentono la somministrazione in sicurezza. E’ l’oncologo a proporre alle pazienti il programma e se la donna è interessata ha modo di conoscere il medico che la seguirà al domicilio e poi decidere se aderire al programma. L’adesione è volontaria, gratuita e revocabile in qualsiasi momento. Il programma prevede che almeno le prime due somministrazioni di terapia sottocutanea con il principio attivo trastuzumab avvengano in Day Hospital per poi effettuarle al proprio domicilio. Un medico opportunamente addestrato segue la paziente sia durante la somministrazione che nelle due ore successive.
Si tratta di un programma ‘senza pensieri’ non solo perché gratuito e perché tutti gli appuntamenti sono programmati e di facile gestione ma anche perché il farmaco e tutto il necessario per la somministrazione è portato dal medico al domicilio della paziente, così come i rifiuti speciali sono smaltiti, sempre gratuitamente da una società specializzata. A gestire, dal punto di vista logistico e operativo, il progetto è Egg Innovative Health Solutions.
Cure a domicilio, le dichiarazioni di Maurizio de Cicco
“Questo progetto segna davvero una rivoluzione nell’approccio terapeutico della malattia oncologica – dice Maurizio de Cicco, presidente e amministratore delegato di Roche Italia – perché dimostra come sia possibile mettere gli interessi dei pazienti concretamente al primo posto, anche se questo significa dover affrontare ostacoli burocratici ed organizzativi. Il Pascale e la Regione Campania, davanti a queste barriere, non si sono trincerati dietro l’alibi del ‘non si può fare’ ma si sono impegnati per trovare una soluzione. E’ uno splendido esempio di coerenza, perché non basta parlare dell’importanza della centralità del paziente, è necessario che alle buone intenzioni seguano i fatti altrimenti resta un inutile libro dei sogni. A Napoli con Herhome la sanità pubblica compie un primo passo in avanti importante. Ci auguriamo che questo modello possa essere ripreso anche in altre realtà e messo a disposizione di molte più donne“.
Il programma per le donne è stato realizzato in nome e in memoria di una donna, Stefania Pisani, che con l’Associazione ‘Noi ci siamo’ si è sempre battuta affinché il percorso di cura fosse più ‘a misura di donna’. Un sogno che Stefania Pisani aveva condiviso con il Pascale e in particolare con il direttore del dipartimento di Oncologia mammaria, Michelino de Laurentiis. “Sono veramente felice di aver portato avanti uno dei sogni di Stefania – spiega de Laurentiis – riuscendo a creare le giuste sinergie con la Roche Italia e con la direzione del Pascale. Sono proprio queste sinergie che ci consentono ora di avviare un percorso terapeutico altamente innovativo, che mette letteralmente la paziente e le sue esigenze al centro dell’organizzazione sanitaria“.
“Sono felice soprattutto per le nostre pazienti che potranno usufruire di un servizio evoluto non erogato, al momento, da nessun’altra istituzione italiana. È il segno concreto che la sanità campana, e in particolare l’assistenza oncologica, nonostante le storiche carenze che ci affliggono, ha intrapreso un cammino virtuoso verso le necessità della nostra gente“.
Cure a domicilio per tumore al seno, progetto operativo a fine febbraio
Il progetto sarà operativo a fine febbraio. “Con questo Programma Herhome – aggiunge il direttore scientifico del Pascale, Gerardo Botti – siamo anche un esempio di come sia possibile rivoluzionare l’approccio alla terapia rendendolo a misura di donna. Ma non solo, siamo anche la prova che una collaborazione pubblico-privato trasparente e costruttiva è possibile e necessaria e aiuta a realizzare progetti altrimenti destinati a rimanere un sogno nel cassetto. Per questo ringraziamo la Roche per essere stata al nostro fianco“.