Piazzetta San Giovanni in Porta è l’esempio emblematico della attuale politica circa la cura delle strade a Napoli. Mentre i vicini decumani, percorsi quotidianamente da centinaia e centinaia di turisti, vengono tenuti in discrete condizioni, le zone periferiche e le piazze meno battute dal flusso turistico vegetano nell’incuria e nel degrado più completo. Piazzetta San Giovanni in Porta è a poche decine di metri dalla storica Porta San Gennaro, eppure in questa piazza non si ha la sensazione di trovarsi all’interno di un centro storico dichiarato patrimonio dell’Unesco.
Ringhiere di contenimento divelte, alberi sradicati per i famosi “cippi di Sant’Antonio” e mai più ripristinati, panchine in pietra completamente smantellate e, soprattutto, tanto degrado e sporcizia, sono all’ordine del giorno per i residenti della zona. I bambini che sono soliti giocare in piazza rischiano ad ogni passo di cadere nel vuoto o di ferirsi su uno dei numerosi spuntoni di ferro, avanzi della certosina opera di asportazione di tutti i materiali ferrosi. Una situazione, quella di piazzetta San Giovanni in Porta, più volte segnalata a municipalità e comune di Napoli da parte del comitato “Diritti Essenziali”, uno dei comitati civici più attivi nella salvaguardia del patrimonio storico culturale del centro storico.
Negli scorsi giorni il comitato ha inviato diverse comunicazioni, l’ultima delle quali in Pec, al sindaco di Napoli, al vice sindaco Sodano e al presidente della IV municipalità Armando Coppola. Nel testo inviato alle autorità, firmato da Titti Forte e Patrizia Bussola, il comitato fa particolare riferimento proprio alla trasformazione della storica piazzetta in un vero e proprio campo di calcio, con tanto di porte disegnate, che impedisce il regolare riposo e costituisce un serio pericolo per l’incolumità dei vetri delle automobili in sosta e delle finestre adiacenti l’improvvisato “stadio”. In mancanza di un regolare servizio di spazzamento la situazione non può far altro che degenerare. I vasi in pietra che una volta ospitavano gli alberelli sradicati a più riprese per i cippi di Sant’Antonio sono diventati delle vere e proprie pattumiere. La situazione dal punto di vista igienico sanitario rischia di precipitare e non si esclude, nei prossimi giorni, una protesta eclatante da parte dei cittadini che si sono auto definiti “la periferia del centro”.
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