Una passione lunga 88 anni. Oggi il Napoli compie gli anni

Oggi il Napoli compie 88 anni, Ripercorriamo le tappe fondamentali del club azzurro

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Il 1º agosto 1926 nasceva l’Associazione Calcio Napoli, oggi, 1º agosto 2014, la squadra azzurra compie 88 anni. Il club che fa battere il cuore di un’intera città fu fondata dall’industriale napoletano Giorgio Ascarelli che ne diventò anche presidente. L’esordio nella Divisione Nazionale avvenne proprio nelle stagioni 1926 -1927, stagioni non felici che culminarono nella retrocessione in Seconda Divisione. Dalla seconda metà degli anni ’30 fino alla terine degli anni ’60, la squadra fu sotto la presidenza dell’armatore Achille Lauro. Il Napoli vinse, sotto la guida di Bruno Pesaola, la Coppa Italia nel 1961/1962.

Gli anni d’oro del club azzurro sono legati alla presidenza Ferlaino. Corrado Ferlaino, giovane ingegnere diede vita alla presidenza più longeva della storia della squadra. Sotto la sua gestione il Napoli ottenne i suoi migliori risultati in ambito nazionale. Nel 1986/1987  il sogno di una città intera, di un popolo che ha sempre palpitato, nel bene e nel male, per la sua squadra, diventa realtà. Il Napoli diventa Campione d’Italia anticipando in classifica di tre punti la Juventus. La seconda grande gioia arriva nel 1989/1990, stavolta è il Milan ad essere beffato. Il Napoli supera i rossoneri di soli 2 punti, 51 contro 49. Il 22 aprile del 1990 il Napoli batte il Bologna 4-2, mentre il Milan viene battuto a sorpresa dal Verona per 2-1.

Il Napoli regala anche una gioia internazionale ai propri tifosi. Nel 1988/1989 arriva la vittoria della Coppa Uefa. La marcia della squadra guidata da Ottavio Bianchi è trionfale. Le vittime sono tutte illustri. Agli ottavi a farne le spese è il Bordeaux, ai quarti è la rivale di sempre a cedere il passo, la Juventus. In semifinale il Bayern Monaco viene battuto con un complessivo 4-2 e in finale lo Stoccarda deve arrendersi ai colpi di Maradona e Careca nella partita di andata e a quelli di Alemao, Ferrara e ancora Careca in quella di ritorno.

Il nome che più di tutti è diventato il simbolo di questi successi, ma anche di “napoletanita” è quello di un argentino. Il suo nome riecheggia nella storia del calcio, il più grande giocatore della storia ha giocato nel Napoli, è Diego Armando Maradona. Acquistato nel 1984, El Pibe de oro lascia la squadra nel 1991 con all’attivo 115 gol in 259 presenze. Non fu un semplice calciatore, fu il trascinatore di un intero popolo, fu il simbolo del riscatto sociale di una città che ha sempre vissuto nell’ombra dei grandi club del nord e, quindi, delle città da esse rappresentate. Cantare le gesta di Maradona era come cantare le gesta di un eroe greco, come Omero narrava di Achille nell’Iliade o di Nessuno nella sua Odissea.

Ma il tifoso del Napoli si contraddistingue per il suo amore incondizionato, il suo voler cantare anche nei momenti bui. L’era più buia del Napoli corrisponde alla crisi finanziaria del club che portò al suo fallimento nell’estate del 2004. La squadra riprese dalla Serie C1. La squadra fu rilevata dall’imprenditore romano Aurelio De Laurentiis, attuale presidente del Napoli. La rinascita è proprio farina del suo sacco. Il Napoli ritorna in A dopo tre stagioni di Inferno e Purgatorio. Durante la sua presidenza il club azzurro ottiene risultati sportivi di grande spessore, un secondo posto e due Coppe Italia.

Oggi, 1º agosto 2014, non è l’anniversario della nascita di una squadra, è il compleanno di qualcosa in più, della voglia di rivincita e del calore sportivo per antonomasia. Il Napoli compie 88 anni; c’è forse, chi li ha vissuti tutti, i più fortunati che proprio per l’età che avanza, solitamente dannazione delle persone che vorrebbero rimanere sempre giovani,  hanno potuto essere testimoni di un’epopea calcistica che non ha segnato solo gli animi degli sportivi, ma di tutti coloro che intravedono all’orizzonte ancora spiragli di luce che possano illuminare le proprie vite.