Patto per Napoli, Manfredi: “Occasione storica”

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Manca pochissimo alla firma dell’accordo tra Governo e Comune di Napoli, inserito nella Legge di Bilancio 2022, grazie al quale un contributo di circa un miliardo e 300 milioni di euro consentirà alla città di uscire dalla crisi economico-finanziaria.

Il giorno del Patto per Napoli è alle porte: manca pochissimo alla firma dell’accordo tra Governo e Comune partenopeo, inserito nella Legge di Bilancio 2022, grazie al quale un contributo di circa un miliardo e 300 milioni di euro consentirà alla città di uscire dalla crisi economico-finanziaria. Nella mattinata di ieri, durante la seduta del Consiglio Comunale al Maschio Angioino, sono state spiegate le linee guida dell’intesa nella relazione redatta dall’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta.

Un ulteriore step di avvicinamento all’ormai imminente sottoscrizione dell’accordo: “E’ un giorno molto importante per la città – afferma nel suo discorso l’inquilino di Palazzo San Giacomo Gaetano Manfredi -. Abbiamo combattuto giorno per giorno per ottenere questo risultato e per salvare Napoli dal dissesto. Non possiamo non fare un’operazione di verità: il Piano di rientro non era stato approvato, la Corte dei Conti aspettava il momento per approvare il dissesto. E’ un dato di fatto incontrovertibile che emerge da tutti i documenti. I creditori non sarebbero stati pagati, le partecipate sarebbero state liquidate, il patrimonio sarebbe stato svenduto così come è avvenuto in questi anni. Questo è un successo di Napoli, non del sindaco Manfredi, dell’assessore Baretta o della Giunta”.

Parole piene di orgoglio quelle del primo cittadino che sottolinea anche come il risultato sia frutto pure della coesione che c’è stata in Consiglio comunale tra forze di maggioranza e minoranza. “Una coesione che è stata percepita a Roma e che ha portato ad un dibattito sempre costruttivo pur nel rispetto di posizioni differenti” spiega Manfredi il quale però avverte della strada in salita che bisognerà percorrere. “Questo intervento straordinario è stato molto faticoso perché il Comune di Napoli aveva perso ogni credibilità prendendo in 10 anni una marea di impegni che non ha mai rispettato. Ora non abbiamo risolto i problemi della città con la firma di questo accordo ma sicuramente abbiamo evitato il dissesto e ora abbiamo la possibilità di poter riavviare il processo di investimenti”.

Nelle casse del Comune, come detto, 1 miliardo e 300 milioni a fondo perduto. Dall’altro lato Palazzo San Giacomo si dovrà impegnare a recuperare risorse per un quarto dei fondi erogati dallo Stato. “E’ il nostro contributo al ripianamento debito” dice il sindaco che accenna ai temi della riscossione e della valorizzazione del patrimonio come punti centrali per raggiungere gli obiettivi prefissati. “Non è un piano lacrime e sangue. L’inizio di questa stagione è l’inizio di un cambiamento che richiede grandissima responsabilità. Dobbiamo fare in modo che questo intervento sia strutturale, dia nuova linfa agli investimenti e faccia migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per Napoli è un’occasione storica”.