La sospensione di Luigi De Magistris è stata un duro colpo per molti ma non per tutti. C’è anche chi, in politica, ha visto la condanna del sindaco con relativa applicazione della legge Severino, che lo sospende dalla carica di primo cittadino per 18 mesi, come una manna dal cielo. O, quantomeno, un’opportunità di riprendere il potere e il controllo sulla città di Napoli e sull’intera Regione Campania, perso dopo un ventennio di indisturbato dominio.
Un tentativo che sfida la matematica puntando sulla lealtà delle alleanze. Così il Pd contro De Magistris si prepara ad affossare quello che resta della Giunta ora guidata da Tommaso Sodano. Dopo la proposta di rimandare le elezioni di Napoli Città Metropolitana di cui abbiamo già parlato in questo articolo, la segreteria provinciale del Pd guidata da Venanzio Carpentieri, insieme alla segretaria regionale Assunta Tartaglione, lancia un nuovo suggerimento, che suona piuttosto come un diktat: chi appoggerà De Magistris in Giunta sarà fuori dalle alleanze per le Regionali. “Un richiamo formale alla chiarezza”, lo chiama Carpentieri, visto che, gli fa eco Tartaglione, “il momento è delicatissimo”, e “chi vuole fare alleanze con noi a livello regionale non può andare oggi in un’altra direzione”. Insomma, il Pd richiama i suoi alleati a prendere una posizione netta.
L’appello è rivolto a Sel, Centro Democratico e socialisti. Alleati de facto del Partito Democratico, che però in Giunta Comunale di Napoli hanno più volte appoggiato De Magistris, l’ultima proprio in occasione dell’approvazione del bilancio comunale, passato con 26 voti a favore, di cui almeno 3 arrivavano da sinistra (due da Centro Democratico e uno da Sel). Ma ora basta. È giunto il momento di fare una scelta, avvisano i segretari provinciale e regionale. Anche perché il Pd, che in Giunta Comunale può contare su soli 4 consiglieri, ha bisogno dell’appoggio dei suoi alleati “storici” per far cadere definitivamente l’amministrazione De Magistris. “Basta tatticismi o giocare su più tavoli”. Il “richiamo formale” arriverà oggi. Se Sel, Centro Democratico e socialisti non “abdicheranno” alle loro posizioni, seguendo il diktat del Pd, automaticamente saranno tagliati fuori anche dalle Regionali 2015. Un appello all’integrità politica dal vago sapore di ricatto.
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