Un fulmine a ciel sereno si abbatte sul Pd, proprio in pieno fermento per le Primarie in Campania del 1 marzo. L’eurodeputato Massimo Paolucci, ex deputato ed ex assessore comunale alla Mobilità ai tempi delle amministrazioni di Antonio Bassolino, lascia il partito. E lo fa attraverso una lettera agli elettori, dopo l’annuncio dato sul suo profilo Twitter
“Con dolore, ma coerente con le mie convinzioni ho deciso di lasciare il Pd. – scrive Paolucci – Continuerò con serietà il mio lavoro di parlamentare europeo nel Gruppo Socialisti e Democratici in Europa se accetteranno la mia richiesta di adesione”.
“Ho sempre pensato, e continuo a pensare che il Pd sia la nostra casa naturale, lo storico approdo delle diverse esperienze e culture del centrosinistra italiano. Ho difeso – continua – questa tesi anche quando il mio dissenso su alcune scelte compiute da Renzi era molto forte. Quel che non posso tollerare è vedere il mio partito trasformarsi geneticamente. Quel che non posso sopportare – incalza l’eurodeputato – è l’ipocrisia, la doppia morale. Tutti, a Napoli e a Roma sanno che le nostre prossime primarie saranno un grande revival di Forza Italia. Tutti vedono le fotografie riportate dai giornali. Tanti, navigando sulla rete, hanno ‘scoperto’ fotografie imbarazzanti. Tanti sanno che le nostre prossime primarie saranno un replay peggiore di quelle svolte nel 2011. Tanti sanno che si va incontro a un disastro annunciato. Tanti sanno che sotto gli occhi di tutti si stanno spendendo montagne di soldi. Tanti sanno che sotto i nostri occhi si definiscono accordi con interi settori del centrodestra, con i protagonisti della stagione cosentiniana”.
“Tutti, tanti, sanno ma nessuno interviene. Un clamoroso scaricabarile. Alla pochezza e alla miseria campana si somma – afferma Paolucci – una sconcertante irresponsabilità del Pd nazionale, che da mesi si ostina a lasciare incancrenire una situazione divenuta ormai insostenibile. Una cosa è sostenere l’autonomia del partito locale, altro è girare la testa dall’altra parte”.
“Io non posso nè voglio tacere. Non posso accettare che il prossimo presidente della Regione Campania sia scelto con il voto determinante del centrodestra. Non posso accettare la perdita di autonomia politica del mio partito. Il forte legame che ho con il mio partito non può trasformarsi in un opportunistico e complice silenzio. Non posso piegare la mia libera coscienza alla ragion di Stato, alla vecchia e sbagliata formula secondo la quale i ‘panni sporchi si lavano in famiglia’. Ho sbagliato nel 2011, non ripeterò lo stesso errore oggi”.
“Ai compagni, agli elettori, agli amici di una vita chiedo scusa per non essere riuscito con la mia iniziativa a evitare che il Pd campano si infilasse in un vicolo cieco. Riconfermo – conclude infine – il mio più totale impegno per difendere le ragioni del nostro Sud che mi ha dato tanta fiducia e mi ha consentito di diventare parlamentare europeo”.
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