
Le prestazioni disponibili nel 2025 (www.roadtvitalia.it)
Nel panorama previdenziale il 2025 si configura come un anno di grande importanza per molti cittadini, in particolare per una categoria.
I beneficiari non sono pienamente consapevoli delle opportunità economiche aggiuntive a cui possono accedere. Molti si limitano a ricevere l’indennità base, ignorando che, se rispondono a determinati requisiti, possono cumulare più prestazioni e arrivare a percepire somme che sfiorano i 1.800 euro mensili.
Nel 2025, l’INPS offre tre principali forme di sostegno per le persone con invalidità civile totale che si trovano in situazioni economiche svantaggiate:
- Pensione di invalidità civile: un importo mensile di 336 euro.
- Indennità di accompagnamento: che ammonta a 542,02 euro al mese.
- Assegno di assistenza per gli over 80: fino a 850 euro al mese, erogato attraverso un sistema di voucher.
Considerando che queste prestazioni possono essere concesse simultaneamente, il sostegno complessivo per chi ha diritto può arrivare fino a 1.728 euro mensili. Tuttavia, è fondamentale rispettare specifici requisiti anagrafici, reddituali e sanitari per ottenere tali aiuti.
Dettagli delle prestazioni
La pensione di invalidità civile è destinata a coloro che presentano un’invalidità totale e richiede un limite di reddito personale annuo di 19.772,50 euro. L’indennità di accompagnamento, invece, è un sostegno economico per le persone non autosufficienti e non ha limiti di reddito, il che la rende particolarmente utile per le famiglie con un reddito basso che necessitano di assistenza. Infine, l’assegno di assistenza per gli over 80 è riservato a chi ha almeno 80 anni, presenta un ISEE non superiore a 6.000 euro, è in una condizione di non autosufficienza accertata e necessita di assistenza domiciliare continuativa.
Per accedere a queste prestazioni, il primo passo è ottenere il certificato medico introduttivo, il quale deve essere compilato telematicamente dal medico di base. Una volta ricevuto il certificato, il cittadino ha la possibilità di rivolgersi a un patronato per presentare la domanda all’INPS. Questo processo è fondamentale, poiché la commissione medica dovrà convocare il richiedente per stabilire il grado di invalidità. Solo in caso di riconoscimento del 100% dell’invalidità si potranno attivare tutte e tre le misure di sostegno.

È importante sottolineare che l’accesso a queste prestazioni è vincolato a specifici limiti di reddito:
- Per la pensione di invalidità civile totale (336 euro), il limite è di 19.772,50 euro annui.
- Per l’assegno mensile per invalidità parziale (anch’esso 336 euro), il limite annuo è di 5.771,35 euro.
- L’indennità di accompagnamento (542,02 euro) non presenta alcun limite di reddito.
Nel caso dell’assegno di assistenza da 850 euro, la situazione è più complessa, poiché vi sono requisiti specifici da soddisfare, tra cui l’età, l’ISEE e la condizione di non autosufficienza.
L’assegno di assistenza da 850 euro
Questa misura, introdotta dal Decreto Anziani 2025, rappresenta un’importante innovazione nel panorama delle prestazioni assistenziali. Il contributo di 850 euro mensili è erogato sotto forma di voucher, che non vengono versati direttamente al beneficiario, ma possono essere utilizzati per coprire i costi di una badante o per servizi di assistenza domiciliare certificati. Questo approccio ha un duplice obiettivo: da un lato, mira a ridurre il carico sulle famiglie, e dall’altro, favorisce la permanenza degli anziani nel proprio domicilio, evitando il più possibile il ricovero in strutture residenziali, che può essere traumatico e costoso.
Le richieste di chiarimenti da parte dei cittadini si moltiplicano, specialmente da parte di familiari di persone con disabilità. Molti si interrogano sulla possibilità di aumentare l’importo mensile percepito da un genitore invalido, mentre altri si concentrano sull’ottenimento dell’indennità di accompagnamento, fondamentale per poter assumere una badante. In queste situazioni, è cruciale rimanere informati sulle normative vigenti e, se necessario, rivolgersi a un patronato o a un consulente previdenziale. Questi professionisti possono fornire assistenza per valutare le opzioni disponibili, garantendo che i diritti dei beneficiari vengano rispettati e che possano accedere a tutte le prestazioni a cui hanno diritto.