Da sempre la periferia vive una realtà complicata che quotidianamente obbliga i suoi cittadini a fare i conti con problemi di carattere sociale, ambientale e politico. La città le chiede sempre tanto, anche in termini fiscali e talvolta la costringe a vivere situazioni di disagio che nel tempo hanno contribuito a portare in luce solo aspetti negativi di questa realtà.
È risaputo che storicamente le periferie siano ricche di monumenti ed itinerari culturali che potrebbero essere sfruttati nell’ottica di una riqualificazione della stessa, ma ciò il più delle volte non avviene per motivazioni di carattere politico, sociale e culturale; è per questo che intervengono le associazioni, mettendo in luce ciò che da sempre viene nascosto.
“Restringere il divario per far in modo che il centro apra le sue porte al fine d’inglobare le sue periferie”- spiega Palmers – è l’obiettivo dell’associazione che si auspica con le sue iniziative di sensibilizzare l’amministrazione e tutti i cittadini che risiedono a Napoli , per dare luce ad un luogo ormai abbandonato nel tempo. Oggetto della discarica più grande d’Europa, Pianura dal 2008 ha l’etichetta di “quartiere monnezza” ed ancora combatte contro le amministrazioni per riconquistare l’etichetta di “quartiere normale”.
La periferia non può e non deve continuare ad essere sede di siti di discariche, luogo di confine e di degrado della città. Va rivalutata e liberata dai problemi che la sovrastano per dare a tutti i cittadini gli stessi diritti e doveri che ne conseguono.
Di Simona Coppa
Pianura, periferia politica
Napoli e le sue periferie. Un argomento interessante che ci è piaciuto affrontare,con Gianni Palmers presidente dell’associazione “Progetto Pianura” per la salvaguardia ambientale e culturale delle periferie di Napoli.