di Giuliana Gugliotti
Era il mese di luglio quando i residenti di piazza Leonardo si svegliarono per la prima volta a suon di trivella e scavatrice. Era luglio quando venne aperto il primo cantiere della ditta Celebrano, che dopo un anno e mezzo di attesa iniziava finalmente i lavori per la costruzione di un parcheggio multipiano interrato per un totale di 150 box auto (da vendere e in parte già venduti a privati) interrato nel sottosuolo della piazza. Era luglio, c’era il sole, e nessuno poteva prevedere allora quello che sarebbe successo poi.
Il 1° novembre, pochi giorni dopo l’apertura di altri due cantieri in altrettanti punti della piazza, il Tar ha bloccato i lavori in seguito al ricorso presentato da ben 54 cittadini residenti della zona. Il motivo è semplice e tuttavia complesso: occorrono ulteriori accertamenti perché, sotto il manto stradale che riveste la piazza, sono stati ritrovati alcuni grossi e potenzialmente pericolosi fusti di benzina, appartenenti a un’epoca piuttosto remota (si parla di parecchi anni fa), quando su una delle estremità della piazza albergava un distributore di carburante in seguito rimosso. Al suo posto ora sorge il Pub 900. Il titolare, che da un giorno all’altro si è visto sbarrato dentro dall’imponente emergere del cantiere, adesso è ancora più perplesso, e ha deciso di raccontare i disagi che sta vivendo ai nostri microfoni.
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“E’ vero che i lavori hanno dato sin da subito dei problemi: prima sono stati tranciati dei cavi della Telecom che hanno lasciato la piazza senza copertura telefonica per un paio di giorni, poi il ritrovamento di questi fusti di benzina. Potrebbero essere pericolosi, sì, ma si tratta davvero di problemi sufficienti a bloccare i lavori?”. La sua paura, così come quella di molti dei residenti della zona, è che quest’intoppo renda la chiusura di piazza Leonardo definitiva.
Secondo molti, se il fermo dei lavori dovesse prolungarsi la ditta potrebbe intentare una causa, e allora il cantiere di piazza Leonardo si aggiungerebbe alla lista di tutti quei cantieri ormai permanenti, aperti un giorno e mai più richiusi. Un’eventualità che spaventa tutti quelli che vivono e lavorano nella zona.
“Noi qui siamo chiusi dentro” racconta una residente ai microfoni di Road Tv Italia. “E’ vero, all’inizio non eravamo d’accordo con questi lavori perché innanzitutto temevamo il rischio crolli, e poi perché l’idea dei parcheggi auto privati non ci piaceva, non apporta nessun plus alla collettività” spiega. “Ma adesso quello che ci preme di più è che si prenda una decisione in un senso o nell’altro e che si elimini questo cantiere, non importa se adesso o tra due anni”.
Due anni è il tempo previsto per portare a compimento i lavori, che, nel progetto originario, dovrebbero tra l’altro restituire agli abitanti una piazza molto più bella e fruibile. Se mai si riuscirà a proseguire. Intanto, chi si oppone ai lavori non ha dubbi: i rischi sono tanti e troppi per andare avanti. Lo dice il perito degli inquilini che hanno fatto ricorso, il geologo Caniparoli, lo stesso che da anni denuncia il dissesto idrogeologico alla Riviera di Chiaia: il pericolo crollo sussiste.
E aumenta se si tiene conto che, come riferiscono alcuni residenti, la ditta non sta rispettando le norme di sicurezza che prevedevano l’apertura di un solo cantiere per volta (poco prima dell’intervento del Tar ne erano stati aperti altri due oltre a quello principale), e che sotto la piazza si trova un collettore fognario, la cui presenza avrebbe dovuto impedire a priori qualunque tipo di scavo.
Ma allora perché tutto questo non è stato detto prima? Perché il cantiere non è stato bloccato sul nascere e la protesta dei residenti arriva solo ora? Cosa ne pensa e come si comporterà chi tra gli abitanti di piazza Leonardo ha già acquistato dalla Celebrano alcuni dei box privati? Mistero. E tra chi ha vissuto la vicenda da vicino, serpeggia l’idea che sia tutto un sabotaggio, messo in atto da chi forse aveva degli interessi economici nella piazza.
A farne le spese saranno ancora una volta gli abitanti e i commercianti della zona, costretti a subire continui disagi e anche perdite economiche. Nella speranza che almeno tutti questi sacrifici siano realmente ripagati, e in tempi brevi, con un restyling della piazza (previsti due mln di euro a spese della Celebrano) che almeno darà un volto nuovo, più vivibile, al quartiere.
7 novembre 2013
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