A niente sono servite le denunce di cittadini e organi di stampa: le forze dell’ordine proprio non lo capiscono che piazza del Plebiscito non è un parcheggio. Così continuano a parcheggiare impunemente le loro auto di servizio sui sampietrini davanti a palazzo Reale, tra lo stupore dei turisti e la assoluta noncuranza dei napoletani che, si sa, a stranezze e comportamenti bizzarri sono ormai abituati.
Dopo l’assalto dei graffitari, tornano le volanti. E parcheggiano in piazza
La piazza più importante – e forse anche la più bella – di Napoli, simbolo della nostra città nel mondo, che dovrebbe essere un patrimonio da proteggere e tutelare, torna quindi sotto i riflettori della cronaca per il degrado e l’incuria in cui versa. Dopo l’assalto dei graffitari che, nonostante le impalcature a protezione del colonnato di San Francesco di Paola sono riusciti a deturpare i marmi con le loro scritte colorate, oggi piazza del Plebiscito torna a far parlare (male) di sé: solo che questa volta a deturparne l’immagine sono proprio le forze dell’ordine, che la utilizzano come area di sosta delle proprie vetture. Che la piazza sia pattugliata è certamente un bene, ma non altrettanto si può dire del fatto che le auto transitino e sostino su una pavimentazione giudicata “a rischio” dalla Soprintendenza, che qualche mese fa proibì all’amministrazione comunale di organizzare eventi di grossa portata per salvaguardare la sicurezza della piazza.
Dov’è il soprintendente Cozzolino?
Il peggio è che tutto avviene proprio sotto gli occhi della Soprintendenza, che ha sede nel palazzo Reale: cosa penserà mai Cozzolino affacciandosi dalla propria finestra e vedendo le auto delle forze dell’ordine parcheggiate proprio sotto al suo naso, in piazza del Plebiscito, un bene architettonico di inestimabile valore?