Pioggia e aquaplaning, cosa bisogna sapere?

La stagione autunnale sta cominciando a entrare nel vivo. Con l’avvicinarsi dei mesi più freddi dell’anno, le giornate si accorciano, andando così a contribuire a una forte diminuzione delle ore di luce per gli automobilisti. L’autunno porta con sé anche un clima più ballerino, a causa del quale si registrano numerose piogge (anche di forte intensità).

Tutti elementi nuovi che vanno a incidere sulla guida di ciascuno, in particolare per chi è solito percorrere strade dissestate o ha in programma un viaggio su una rete stradale in difficili condizioni. Per essere preparati al meglio, abbiamo chiesto agli esperti gommisti di Oponeo.it – uno dei negozi online più forniti per chi è alla ricerca di pneumatici delle migliori marche a prezzi imbattibili, il sito si può raggiungere a questo indirizzo https://www.oponeo.it/ – come è necessario comportarsi in situazioni dove si innesca il fenomeno dell’acquaplaning.

Che cosa è l’aquaplaning

Uno dei fattori principali che va a incidere sul fenomeno dell’aquaplaning è lo stato del manto stradale. Maggiori sono le criticità rilevate sull’asfalto, più è alta la percentuale che si verifichi il galleggiamento momentaneo del veicolo su uno strato d’acqua più o meno esteso. Di fatto, tra il battistrada dello pneumatico e il fondo stradale si viene a creare un cuscinetto d’aria, la conseguenza immediata consiste nella perdita di aderenza delle gomme. La pericolosità dell’aquaplaning viene spesso trascurata dagli automobilisti, poiché è un evento che si verifica di rado. In realtà, è una situazione che dovrebbe innalzare il livello di attenzione della persona alla guida della macchina, poiché una scarsa (se non del tutto assente) aderenza degli pneumatici sull’asfalto causa a sua volta una pericolosa perdita di controllo dell’automobile, la quale risulta inguidabile per un determinato lasso di tempo (di solito comunque breve). Un altro dettaglio da tenere in grande considerazione è l’imprevedibilità dell’aquaplaning. A differenza di altre situazioni di pericolo, esso non può essere previsto dagli automobilisti.

Prevenzione per difendersi dall’aquaplaning

Quali sono le armi di prevenzione che il proprietario di un’auto ha dalla sua parte per combattere il pericolo dell’aquaplaning? Fondamentalmente sono due le strade da percorrere: da una parte la verifica dell’usura del battistrada, dall’altra parte invece il controllo della pressione degli stessi pneumatici. Il consiglio è di montare uno pneumatico estivo di alta qualità, che abbia un residuo di battistrada sufficiente, vale a dire con una profondità di almeno 7 mm. Dopo un’attenta ricerca, infatti, è stato dimostrato che una gomma con battistrada residuo inferiore ai 5 mm sia più soggetto al fenomeno dell’aquaplaning rispetto invece a uno pneumatico relativamente nuovo con una profondità superiore ai 5 mm (la misura ottimale sarebbe 7 mm). Durante un test su strada, l’auto che montava gli pneumatici con battistrada da 7 mm (di tipo estivo) è andata in aquaplaning a una velocità di 83 km/h. Al contrario, il veicolo equipaggiato dagli pneumatici con la profondità del battistrada inferiore ai 4 mm ha iniziato ad avvertire il fenomeno dell’aquaplaning a un’andatura di gran lunga inferiore, pari a 61 km/h. In aggiunta al monitoraggio della profondità del battistrada, è molto importante verificare anche lo stato della pressione degli pneumatici. Infatti, qualora la pressione sia più bassa rispetto a quella che dovrebbe essere secondo le condizioni imposte dalla casa automobilistica, durante un aquaplaning la forma della gomma potrebbe mutare, facendo sì che essa diventi più sensibile al tipico fenomeno del galleggiamento.

Cosa fare prima di una situazione di pericolo

Quando si è alla guida dell’auto durante una giornata piovosa, per evitare il rischio aquaplaning bisognerebbe seguire alcune semplici regole. In primis, moderare la velocità, in particolare quando ci si sta avvicinando a una pozzanghera d’acqua. In secondo luogo, è importante cercare di evitare il più possibile le buche, dal momento che potrebbero trasformarsi in autentiche trappole. Al loro interno, infatti, viene raccolta molta più acqua (grandi quantità d’acqua sono le responsabili maggiori dell’aquaplaning). Inoltre, se si è sotto la pioggia e si sta guidando su strade dissestate, il consiglio è di non sorpassare l’automobile che sta davanti, anche qualora dovesse avere un’andatura molto lenta. Infatti, il pericolo principale durante un sorpasso in una giornata con pioggia battente è incorrere nell’aquaplaning a causa delle buche presenti sulla corsia opposta.

Cosa fare durante una situazione di aquaplaning

Nell’eventualità, invece, che ci si trovi ad affrontare una situazione di aquaplaning, la prima cosa da fare è mantenere la calma e la lucidità. Evitare poi di usare il freno, anche se magari l’istinto porterebbe a frenare. L’utilizzo del freno ridurre infatti ulteriormente il grip dell’auto. Anziché frenare, dunque, è preferibile rilasciare dapprima il pedale dell’acceleratore, quindi spingere fino in fondo sul pedale della frizione. In questo modo, dovrebbe essere più semplice per l’automobilista recuperare il controllo del veicolo. Un ultimo suggerimento è quello di mantenere il volante in posizione dritta, senza apportare alcuna modifica al senso di marcia. Così facendo, si riducono al minimo le possibilità di oltrepassare la carreggiata al momento del ripristino dell’aderenza sull’asfalto degli pneumatici.

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Enrico Parolisi

Giornalista e consulente di comunicazione digitale, è partner di Road Tv per la promozione e la diffusione del piano editoriale.

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