Tra il non più industriali e non ancora sostenibili, inclusivi e resilienti come si vuole, i territori e le comunità si interrogano sul futuro degli spazi lasciati vuoti dalla crisi industriale.
Una occasione è data dalla conversazione organizzata al Circolo Ilva Bagnoli il 16 giugno alle ore 18 intorno al libro di Fabio Baldassarri PiombinoNapoliBagnoli.
Dopo i saluti e l’introduzione di Saluti e introduzione di Giovanni Capasso Presidente Circolo Ilva Bagnolie Giovanni Musella Editore, il dialogo con l’autore sarà coordinatodaLuigi Vicinanza Giornalistae animato dagli interventi di Dino Falconioe Filippo De Rossi Subcommissari per Bagnoli; Amedeo Lepore Docente di Storia Economica; Onofrio Palieri Italsider- Intersind; Enrico Viceconte Associato al CNR ISMED
Dal 4° di copertina:
Esiste un fil rouge che lega Piombino, Genova e Bagnoli? O gli eventi in qualche modo inquietanti e spesso disastrosi di questi anni, pur nella comune drammaticità, sono distanti tra loro non solo geograficamente? Emerge, così, l’assenza da anni di una visione industriale coerente nel nostro Paese, figlia della mancanza di un’attenzione costante ai territori abbandonati dalla siderurgia.
Bagnoli e Piombino sono l’emblema, con i propri ruderi, di quella archeologia industriale, in qualche modo nostalgica, che non è riuscita a proiettare queste zone verso i nuovi scenari del mercato internazionale e che è rimasta solo memoria e non riesce a delineare un futuro. Le popolazioni si sono sentite abbandonate. E chi più di un uomo che è stato Sindaco di Piombino e Presidente della provincia di Livorno, può conoscere profondamente il territorio e la sua recente storia e avvertire la dimensione delle deprivazioni subite? L’Autore delinea in questo rapido ed efficace pamphlet lo scenario attuale, e individua nel rigassificatore di Piombino il segno di uno scenario che perdura nel rimanere immutato, nonostante il coro di dissensi e gli studi che portano in altre direzioni; che sancisce l’ennesimo pericolo, l’ultimo torto in ordine di tempo fatto alla gente ed alla natura. II “No” al rigassificatore non significa, perciò, banalmente ed egoisticamente nimby (not in my back yard I non nel mio giardino) ma è piuttosto un atto di difesa e resilienza. L’urlo che chiama mille correità.
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