“L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano proclamata questa mattina Patrimonio dell’Umanità, è un grande riconoscimento per l’Italia, per Napoli e la Regione Campania”. Così il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha commentato l’importante successo ottenuto grazie all’impegno del Capo dell’Ufficio Legislativo della Regione, prof. Luigi Petrillo, che ha seguito personalmente, da Parigi fino in Corea, il dossier che ha portato a questo riconoscimento mondiale.
De Luca: “In Campania l’eccellenza alimentare diventa cultura”
L’iscrizione nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO da parte del Comitato intergovernativo dell’UNESCO riunitosi in Corea, a Jeju, è avvenuta questa mattina a conclusione di un lungo iter che ha visto la Regione Campania protagonista accanto al Mipaf. Con il riconoscimento all’arte dei pizzaiuoli napoletani, la Campania si conferma la prima regione italiana al mondo per la sua produzione culturale agroalimentare. Infatti gli unici due elementi italiani iscritti nella lista dell’UNESCO del patrimonio culturale immateriale sono Campani: la Dieta Mediterranea iscritta nel 2010 e, oggi, l’arte dei pizzaiuoli napoletani. “La Campania – sottolinea il Presidente Vincenzo De Luca commentando il prestigioso riconoscimento – è il luogo in cui l’eccellenza alimentare diventa cultura, questo è quanto dimostra il riconoscimento dell’Arte del Pizzaiuolo quale Patrimonio Immateriale dell’UNESCO”.
De Luca: “I pizzaiuoli realizzano capolavori alimentari che tutto il mondo ci invidia”
“Per il futuro la Campania deve muoversi nel sentiero di una valorizzazione innovativa del suo patrimonio, capace di unire la storia millenaria del territorio alla creatività di artigiani e famiglie. Sono loro, i pizzaiuoli, protagonisti di una tradizione che, a partire dalla manipolazione di prodotti semplici quali l’acqua e la farina, realizzano veri capolavori dell’alimentazione che tutto il mondo ci invidia. Questo risultato – ha concluso il Presidente De Luca – premia la tenacia dei pizzaiuoli e delle loro associazioni, impegnati al fianco del Ministero dell’Agricoltura e della Regione Campania nella lunga strada che dal 2009 ad oggi ha portato al raggiungimento del fondamentale riconoscimento dell’UNESCO. Grazie anche al professor Pier Luigi Petrillo, capo dell’ufficio legislativo della Regione, che ha scritto il dossier di candidatura dei Pizzaiuoli napoletani e ha coordinato il negoziato internazionale”.