I social media sono il mezzo di comunicazione e informazione principale usato dai giovani, dato che l’immediatezza e la brevità delle notizie permettono di informarsi in breve tempo su più tematiche. Qualsiasi domanda può trovare risposta dopo un veloce controllo sui principali motori di ricerca o sulle piattaforme social.
I giovani sono anche la categoria di votanti più imprevedibile, nonché malleabile, poiché devono ancora formare un pensiero politico radicato e irremovibile. Infatti i politici di oggi hanno compreso il potenziale latente di voti e consensi che rappresentano i giovani.
Questa consapevolezza è diventata particolarmente evidente prima e durante la campagna elettorale, ed è per questo che sono ormai cambiati i metodi di comunicazione istituzionale.
Mentre negli anni passati una conferenza stampa era il metodo più veloce ed efficace per comunicare con i cittadini, oggi si prediligono i social media, con post su Twitter e Facebook, storie su Instagram e brevi video su TikTok.
Con questi nuovi mezzi è possibile parlare direttamente al singolo, in particolare intercettando così le fasce di età vicine al voto. Inoltre in questo modo è anche possibile gestire la narrativa proposta al pubblico, proponendo la propria versione della realtà, evitando persino le domande dei giornalisti.
Uso comune tra coloro che fanno politica è, infatti, modificare la realtà a proprio piacimento attraverso una narrazione unilaterale. In questo modo le scelte inspiegabili rispetto ai programmi presentati in campagna elettorale, alle interviste o alle dichiarazioni precedenti in cui si sostenevano tesi opposte, non vengono messe in discussione dal cittadino.
I social permettono al politico anche di avvicinarsi umanamente all’elettore, che, dalla comodità del proprio smartphone, si trova a esplorare le proprie home e incontrare sui “consigliati” i volti dei politici che, attraverso il format familiare e solito agli influencer, appaiono così come persone normali e comuni che comprendono quindi i bisogni della popolazione e le problematiche reali del paese.
Il web permette e semplifica certamente la diffusione di informazioni, anche nel campo politico, raggiungendo così ogni fascia di età e di reddito e agevolando chi non può documentarsi per conto proprio, ma, come tutto ciò che è digitale, è compito del cittadino-spettatore di diffidare dalle fake news, proprio per la facilità che si incontra nel proporre solo la realtà che fa più comodo a chi la racconta.
This post was published on Feb 6, 2023 11:30
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