Due poliziotti napoletani contraggono la tubercolosi

Torna l'incubo tubercolosi in Italia? Due poliziotti napoletani hanno contratto la malattia

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Disposto il ricovero in isolamento per sospetto di tubercolosi per un immigrato di 25 anni

Il Sindacato di Polizia SIAP comunica in una nota per la stampa che due poliziotti dei IV Reparto Mobile di Napoli, dopo avere svolto servizio in Sicilia per i Migranti, hanno effettuato il test di Mantoux  per la tubercolosi, che è purtroppo risultato positivo. Il contagio sarebbe avvenuto a causa del contatto con altre persone che hanno la tubercolosi. Purtroppo questi potrebbero essere solo i primi due casi “ufficiali“, ma sono numerosi altri i poliziotti che hanno avuto contatti potenzialmente pericolosi con soggetti tubercolotici.

Serve la Croce Rossa

Il SIAP denuncia che i rischi del contagio erano fin troppo evidenti, ma alla richiesta di impiegare la Croce Rossa – meglio attrezzata e preparata – per accogliere e soccorrere i migranti le risposte delle istituzioni sono state le solite, ovvero che non ci sono le risorse.  Il S.I.A.P. chiede pertanto che vengano, immediatamente, attivati, ad horas, tutti i protocolli sanitari nei punti di accoglienza e nei punti di sbarco improvvisati dai migranti, per salvare la popolazione dai altri contagi o evitare il contrarre di altre malattie. Questi protocolli sanitari non possono essere attivati correttamente che da un organismo internazionale preparato a tale attività come la Croce Rossa.

Non bastano gli esami clinici

Il Segretario Generale del SIAP Gregorio Bonsignore non la manda certo a dire: “Far fare gli esami e gli accertamenti “ex post” è solo una presa per i fondelli. Le malattie così si diffonderanno ancor di più. Se questo non sarà allora il Governo sarà il vero “untore” che vuole, in piena scienza e coscienza, esporre la popolazione a seri contagi“.