Pomigliano: interrotte Primarie Pd dai cassintegrati Fiat. Un gruppo di rappresentanti del Comitato di lotta ‘cassaintegrati e licenziati Fiat di Pomigliano’ ha fatto stamattina irruzione nella sede del Pd a Piazza Mercato a Pomigliano d’Arco, interrompendo le primarie in corso per la scelta del candidato a sindaco delle prossime elezioni amministrative. I manifestanti hanno esposto uno striscione ed hanno impiantato una croce di legno con la scritta: “Jobs Act è la fine dei diritti“. Sono immediatamente scoppiate le polemiche perchè alcuni rappresentanti del PD hanno definito l’iniziativa “violenta e anti-democratica”.
Alle accuse il Comitato ha risposto con un duro comunicato di cui riportiamo integralmente i passaggi salienti.
“Stamattina su tutto il territorio campano una nuova giornata di lotta e di agitazione per le battaglie per il lavoro e la bonifica. Mentre a Bagnoli prosegue la mobilitazione contro il commissariamento e lo Sblocca Italia con un presidio informativo sul quartiere in vista del corteo cittadino del 16 Marzo, il Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati Fiat, a pochi giorni dalla manifestazione fuori al reparto-confino di Nola, ha messo in atto l’ennesima iniziativa di denuncia a Pomigliano D’Arco.
Il gruppo di operai, sostenuto da una mobilitazione degli studenti e altri gruppi solidali dei territori limitrofi, ha dato un segnale forte entrando all’interno della Casa del Popolo di Pomigliano durante le votazioni per le primarie del PD locale, per denunciare la loro situazione di licenziati politici e l’annoso problema dei cassintegrati che da anni pagano le conseguenze del piano Marchionne, che lascia a casa migliaia di operai e li condanna alla miseria. L’iniziativa, tutta simbolica, ha portato all’occupazione temporanea del seggio, con i Cassintegrati che sono entrati portando una croce con scritto “il Jobs Act è la fine dei diritti”. L’iniziativa richiedeva una presa di posizione netta da parte delle istituzioni locali sul tema dei licenziamenti politici in Fiat e sul dramma della cassintegrazione.
E’ arrivata immediata la criminalizzazione dell’iniziativa di questa mattina, con accuse ai cassintegrati di violenza e di antidemocraticità. Lo stesso partito che sostiene Marchionne nei suoi piani criminali e che con il Jobs Act sta sancendo la precarietà a vita per migliaia di lavoratori, respinge le richieste dei cassintegrati. Nei comunicati stampa il PD ha il coraggio di dichiararsi a sostegno dei lavoratori. ma i fatti dimostrano ogni giorno di più che è un partito servo di Marchionne, di Confindustria, e delle lobby di speculatori ed affaristi di ogni specie. Altro che politiche per il lavoro! Evidentemente il PD di concerto con la FIAT stà preparando per Pomigliano lo stesso destino che è stato riservato a Bagnoli, dove un territorio deindustrializzato viene consegnato nelle mani dei palazzinari e del partito del cemento in spregio alle rivendicazioni dei residenti.
Contemporaneamente alla notizia dell’iniziativa di questa mattina viene dato spazio su giornali e televisioni al ritrovamento di una presunta bomba carta ad un’altra sede del PD, ad Acerra, omettendo la distanza geografica e temporale tra l’iniziativa a Pomigliano e la notizia della scorsa notte, mettendo in relazione i due eventi per costruire l’ennesima buffonata utile solo a scatenare teoremi repressivi e criminalizzare i movimenti di lotta.
Non saranno certo le montature dei padroni e dei loro servi sciocchi del PD e dei sindacati collusi a piegare la battaglia per il reintegro in Fiat di tutti i cassintegrati e licenziati politici.
La riuscita dello sciopero di sabato scorso a Melfi dimostra che gli operai stanno per dire basta ai soprusi e alle truffe di Marchionne: : noi lavoreremo con determinazione a far si che si apra in tempi brevi una nuova stagione di lotta in tutto il gruppo Fiat.
Contro il jobs act radicalizziamo il conflitto“.