Un pericoloso criminale o un piccolo eroe?
È difficile giudicare imparzialmente il 14enne protagonista di questa triste storia, che ieri sera ha accoltellato alla testa il fidanzato della madre. La colpa dell’uomo? Aver picchiato i fratelli dell’adolescente.
È una storia che parla di un profondo disagio familiare, quella accaduta ieri sera a Pompei. Il patrigno torna a casa della compagna, presumibilmente ubriaco; si accanisce contro i bambini di lei, due maschietti e una femminuccia, ancora in tenera età. Li picchia, li strattona, li prende a calci e pugni. Non serve che la donna o il figlio maggiore gli dicano di smetterla; lui non ascolta nessuno. E magari non è nemmeno la prima volta che lo fa.
Il 14enne non ne può più di vedere trattati così i suoi fratellini. A un certo punto ha un raptus: va in cucina, afferra un coltello e glielo pianta dritto in testa. Forte, con tutta la forza che ha. L’importante è che lui la smetta di torturare i bambini. L’uomo, 46 anni, viene trasportato d’urgenza all’ospedale di Nocera Inferiore, dove lo operano per una ferita all’altezza dell’orecchio. Ora è in prognosi riservata, ma fuori pericolo. Il ragazzo, 14 anni, viene affidato alla madre e segnalato al Tribunale dei minori.
Entrambi dovranno pagare per le loro colpe. Ma nessun ragazzino dovrebbe trovarsi mai in una situazione di questo genere, “costretto” a compiere un gesto tanto disperato.
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