Urne cinerarie e un anello che rappresenta due serpenti d’oro con occhi in pasta di vetro; una porta con chiusura perfettamente funzionante e un fallo disegnato sulla scritta all’ingresso. Sono alcuni dei reperti che le ultime ricerche negli scavi di Pompei stanno restituendo agli archeologi negli spazi urbani della Necropoli di Porta Stabia.
Un’area della città antica che presto sarà restituita ai visitatori e che è adiacente alla tomba monumentale di Gnaeus Alleius Nigidius Maius, portata alla luce lo scorso anno. Qui la Soprintendenza archeologica di Pompei sta effettuando interventi di restauro e valorizzazione di altri due monumenti funebri a camera, denominate “Tomba A” e “Tomba B“. Un accumulo alluvionale, che è stato rimosso durante i lavori, ha rivelato una grande quantità di reperti ceramici e in vetro, come unguentari e pedine ma anche un anello d’oro con teste di serpente affrontate e con occhi in pasta vitrea. Si cerca ora una terza tomba.
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