Dopo le bombe a Ponticelli di queste settimane, arriva la risposta di cittadini e comitati con un flash-mob contro la camorra che si è tenuto fuori al centro educativo di via Esopo, nel rione Incis.
Presenza quotidiana delle forze dell’ordine sul territorio. Attivazione delle telecamere di videosorveglianza. Scuole aperte d’estate con campi per bambini, adolescenti e contrasto alla povertà educativa. Recupero, riapertura e attivazione degli spazi sociali, culturali e degli impianti sportivi. Un piano per il futuro per il rilancio economico sociale e culturale del quartiere.
Sono le cinque richieste, che oggi pomeriggio saranno presentate al prefetto Marco Valentini, formulate dalle associazioni di Ponticelli, quartiere dove la camorra è tornata a farsi sentire a suon di bombe, tre esplose in soli quattro giorni. Le realtà del territorio hanno costituito un gruppo, ‘Disarmiamo Ponticelli’, che si propone di fondare un comitato di liberazione della camorra, realtà che ha indetto ieri la sua prima manifestazione pubblica, invitando i cittadini a scendere in piazza contro i clan. Il flash-mob si è tenuto ieri fuori al centro educativo di via Esopo, nel rione Incis.
Un gruppo di rappresentanti del comitato si è recato nel rione per discutere con i residenti delle case popolari degli ultimi attacchi della camorra che hanno sconvolto il quartiere.
“Dopo le esplosioni delle ultime bombe ci siamo guardati in faccia – ha detto l’attivista Pasquale Leone – e abbiamo deciso di chiamare questo comitato “comitato di liberazione dalla camorra”. Noi non vogliamo lottare contro la camorra, vogliamo cacciare i camorristi, vogliamo liberarcene. Vogliamo un futuro senza bombe, con cultura, arte e imprenditoria sana”.
Alla manifestazione era presente anche il senatore del gruppo Misto Sandro Ruotolo: “Riusciremo a liberarci dal clan De Martino – ha detto – che tiene soggiogate le persone perbene, la maggioranza di chi vive nelle case popolari. Tre uomini del clan De Luca Bossa – Minichini sono stati arrestati per una delle bombe. Dobbiamo fare nomi e cognomi, la camorra è una montagna di merda. Dovete andare via e noi vinceremo questa battaglia solo quando il quartiere, fatto di persone perbene, sarà la maggioranza, quando non lasceremo solo chi oggi si oppone al racket e ai soprusi”.