Per approfondire la conoscenza del Popolo Saharawi e le problematiche che li costringono a vivere emarginati nel Sud dell’Algeria, il Circolo Ilva Bagnoli organizza due giorni di eventi su loro incentrati
Nella settimana di accoglienza di dodici bambini e bambine provenienti dai campi profughi saharawi nel proprio Campus estivo, il Circolo Ilva Bagnoli ha promosso due iniziative per approfondire la conoscenza del Popolo Saharawi e le questioni che lo costringono a vivere in una condizione di rischio e di estrema marginalità nel Sud dell’Algeria.
Giovedì 20 luglio alle 18,30 sarà presentato il romanzo “Fiori nell’hammada” di Ciro Bruno Linardo. Dopo i saluti di Guglielmo Santoro, a conversare con l’autore ci saranno Teresa Stellato Consigliera dell’associazione Bambini senza confini e la volontaria Ilaria Minopoli che leggerà alcuni brani tratti dal testo.
Venerdì 21 luglio alle ore 18 si terrà una Assemblea pubblica con tutti i soggetti del territorio flegreo che si sono attivati per l’ospitalità dei piccoli Ambasciatori di Pace.
“Con i Saharawi e l’autodeterminazione dei Popoli. Per un diverso rapporto Europa-Africa” è il tema su cui interverranno Guglielmo Santoro Vice Presidente Circolo Ilva Bagnoli; Dino Falconio Subcommissario per la rigenerazione a Bagnoli; Filiberto Sebregondi Già Ambasciatore della Unione Europea; Fulvio Rino Presidente Associazione Bambini senza confini; Gianfranco Nappi Città della Scienza; Dario Carotenuto e Arturo Scotto dell’Intergruppo parlamentare per il popolo saharawi.
Il dibattito è coordinato da Nicola Vetrano Reduce dai campi in Algeria con Citta Visibili e le conclusioni sono affidate a Fatima Mahfoud, rappresentante del Popolo saharawi in Italia.
Ai lavori, tra gli altri, presenzieranno Chemmam Chaouki Console Generale della Repubblica algerina a Napoli e Attilio Auricchio Responsabile Procedimento per la rigenerazione a Bagnoli.
La solidarietà e l’accoglienza offerta dal territorio flegreo e dal suo tessuto associativo vuol essere un concreto contributo alla integrazione culturale e sociale, con l’auspicio che cresca la sensibilità dell’opinione pubblica e l’attenzione dei media su una causa umanitaria che richiede un maggior impegno dei governi e dell’Unione Europea.