“Porta un libro a Port’Alba” nasce dall’esigenza di colmare un vuoto più emotivo che fisico, quello lasciato dal blitz compiuto dalla polizia municipale di Napoli una settimana fa. Il 4 luglio, infatti, sono state rimosse le bancarelle che caratterizzavano la celeberrima via dei libri, per non parlare delle multe salatissime comminate ai negozianti, rei di aver occupato illegittimamente il suolo pubblico. Si chiama libricidio!
Un funerale che non s’ha da fare
Le associazioni letterarie Librincircolo e La bottega delle parole, già fautrici di “Ricomincio dai libri” – la Prima fiera del libro di San Giorgio a Cremano prevista per il 20 e il 21 settembre presso Villa Bruno -, hanno deciso, avallate dai negozianti della zona e da numerose case editrici locali, che questo è un funerale che non s’ha da fare. L’unica risposta possibile è ripiantare il seme della cultura lì dove è stato brutalmente estirpato.
Un libero scambio di libri
Per questo “Porta un libro a Port’Alba”, come i più tradizionali BookMob, si configurerà come un libero scambio di libri tra tutti coloro che vorranno prendervi parte. I testi, prima di recarsi sul luogo del delitto – pardon, dell’appuntamento – dovranno essere opportunamente avvolti con carta di giornale, in modo da rendere del tutto fortuite le letture che ci si aggiudicherà. Mai come questa volta esse, infatti, avranno un valore che va molto oltre il loro costo, assurgeranno a simbolo della lotta, pacifica quanto legittima, che il mondo culturale napoletano ha deciso di intraprendere contro le pieghe di società fin troppo burocrate.