Con circa un’ora di ritardo rispetto all’orario previsti di arrivo, sono sbarcati oggi nel porto di Salerno 320 migranti provenienti dalla Libia, che come sappiamo in questi giorni ha visto la città Sirte passare sotto il controllo delle armate dell’Isis, le quali hanno subito provveduto a minacciare l’Italia, dicendo di essere a poca distanza da Roma. Il governo italiano, a tale avvertimento, ha così subito provveduto a far rientrare tutti gli italiani presenti su territorio libico. Questa di Salerno però non è la storia di nostri connazionali, bensì di 320 migranti in fuga dagli orrori della guerra della povertà, provenienti da diverse parti del continente africano come dal Corno d’Africa, Eritrea, Siria, Somalia e Palestina. Presenti sulla nave della Marina militare ‘Luigi Durand De La Penne’ 30 donne, di cui 10 in gravidanza, e 19 bambini.
Tra gli emigranti fermato il capo scafista tunisino che nelle prossime ore sarà interrogato dal capo della Mobile, vicequestore Claudio De Salvo. Si tratta del settimo sbarco quest’anno avvenuto a Salerno dal luglio scorso. Questa volta però c’era una maggiore attenzione per le recenti notizie in arrivo dalla Libia, come ha affermato il questore di Salerno, Alfredo Anzalone: “La macchina organizzativa ha funzionato perfettamente. Questa volta l’attenzione è stata sicuramente maggiore a causa dello scenario internazionale nel quale è avvenuto lo sbarco nel Porto di Salerno“.
Chi in tuta, chi senza nemmeno le scarpe ma solo con un paio di calzini indosso, chi altro invece con l’abito buono, ma tutti sprovvisti di valigie o borsoni, in viaggio solo con uno zaino o una semplice busta di plastica, con dentro tutto il necessario per iniziare una nuova ‘avventura’. Tutti sono stati accolti in maniera esemplare dai volontari di Croce Rossa Italiana e Humanitas, i quali hanno subito assistito tutte le 320 persone scese dalla nave attraccata al porto di Salerno, con particolare attenzione per i bambini, fornendo ciabatte, calzettoni e un pasto caldo da magiare. Sono stati poi identificati e fatti salire sugli autobus che li accompagneranno nei vari centri di accoglienza, ospitati tra Ogliastro Cilento, Ascea, Castel San Giorgio, Sarno, Sanza, Ispani, Caggiano, Montesano sulla Marcellana, S. Egidio, Sicignano degli Alburni, Corleto Monforte e Capaccio. In 150 dovrebbero invece rimanere proprio a Salerno, ma in ogni caso i nuclei familiari non saranno divisi.
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