Il distacco esistente in classifica tra la prima della classe e la terzultima (al momento) non appare in vasca: perfetto equilibrio tra le due compagini per lunghi tratti. Posillipo lotta ad armi pari con il Brescia, nonostante le assenze importanti di Negri, Foglio e Mandolini. La Leonessa d’Italia non irresistibile, domata ed ammansita per tre quarti di gara, poi la zampata finale lombarda graffia i rossoverdi nella quarta frazione e condanna i partenopei alla quarta sconfitta stagionale.
Enrico Caruso rileva il titolare Negri, che non può duellare alla Scandone, in chiave nazionale, con il suo diretto avversario Del Lungo. A dispetto della sua giovane età, la calottina posillipina in ottima forma, già dal torneo settembrino in memoria di Enzo D’Angelo, sfodera una prestazione positiva in linea con i suoi compagni di squadra. Senza timore reverenziale e senza subire la pressione.
Non è la prima volta che i bresciani soffrono non poco a Fuorigrotta. Gli ospiti si portano subito in vantaggio con Rizzo (29″) e raddoppiano con Napolitano. La rete di Renzuto precede quella di Bruni, che, a porta sguarnita, non incontra alcuna difficoltà ad insaccare. L’uomo mascherato, nello scorso torneo in nero ora in verde, supera il vice Tempesti: Saccoia firma il 3-3. Ma a 3″ dalla prima sirena, in superiorità numerica, complice l’espulsione temporanea di Bertoli, i pallanuotisti allenati da Bovo si portano sul 3-4 con Napolitano.
Cambia musica nel secondo tempo. I padroni di casa dimostrano il loro valore, pervengono al pareggio con il rigore trasformato da Radovic e si portano in vantaggio, per la prima volta nel match, con Saccoia (5-4). Gallo prova ad allungare ma Nora pareggia e Bodegas conduce i suoi nuovamente sopra. Ostinati a non mollare e a ribaltare il passivo, i napoletani rientrano in gioco con un gesto strabiliante del capitano Gallo, che, a 30″ dal fischio della seconda sirena, scavalca con una palombella meravigliosa l’estremo difensore avversario (6-6).
Rizzo e Dolce iscrivono i loro nomi sul tabellino nel terzo periodo. Il Posillipo ci crede ma pali e traverse salvano Del Lungo e compagni. Complici le pesanti assenze, le disattenzioni in difesa e le espulsioni di Saccoia, Bertoli e Renzuto, sempre in superiorità numerica, Pagani, Napolitano e Molina griffano il successo esterno e raggiungono quota 15 punti. La marcatura di Radovic chiude le ostilità: 8-10 il risultato finale.
“Partita disputata con estrema generosità – dichiara Cufino – Sul finale con i nostri giocatori più rappresentativi stremati per il minutaggio totale, dovuto alle pesanti assenze, non siamo riusciti a concretizzare due o tre superiorità che ci avrebbero fatto riacciuffare il risultato. Fiscalissimo l’arbitraggio di Severo sulle proteste, e mi sta anche bene, se però bilaterale ed impostato fin dall’inizio… ma non mi è sembrato così e la perdita di Saccoia per una civilissima osservazione ci ha molto penalizzati al terzo tempo. Il Brescia però non ha rubato nulla, cinica ed essenziale nei momenti topici ha saputo leggere alcune nostre difficoltà e ci ha puniti. Resta comunque una prestazione maiuscola con la squadra decimata ma ritrovata nel gioco e nello spirito. E questo ci fa essere fiduciosi”.
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