di Diego De Vellis
“Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di non chiudersi nei propri interessi”. Queste le parole usate da Papa Francesco in un suo ultimo tweet etichettato #prayforpeace.
L’hashtag #prayforpeace ha debuttato sul profilo twitter del Pontefice il 4 settembre collegato all’esortazione: “Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!”. Appello con il quale ha anche concluso la prima udienza generale, dopo la pausa estiva, in Piazza San Pietro.
L’udienza è stata l’occasione per rinnovare l’invito per la giornata di digiuno e preghiera di sabato prossimo, 7 settembre, voluta da Papa Bergoglio per la pace in Siria: “ Vivremo una speciale giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria, nel Medio Oriente e nel Mondo intero”.
Questo l’intento del Santo Padre che all’Angelus di domenica scorsa aveva sottolineato il bisogno dell’umanità di vedere gesti di pace. Ed è proprio a quest’appello del Pontefice che ha risposto il Teatro di San Carlo, programmando per l’8 settembre alle ore 20,00 un concerto straordinario per la pace in Siria.
“Un gesto di musica per la pace” questo il titolo scelto per l’evento dal Massimo napoletano e pubblicizzato anche oggi su twitter, sul podio Tito Ceccherini che guiderà l’Orchestra stabile e i solisti, prime parti della compagine orchestrale sancarliana, Cecilia Laca (violino), Luca Signorini (violoncello), Giuseppe Romito (oboe) e Maddalena Gubert (fagotto), su musiche di Shubert , Haydn e Mozart.
Prima dell’inizio del concerto sarà letto il discorso del Papa e la sovrintendente Rosanna Purchia spiegherà i contenuti dell’adesione del teatro all’appello di Papa Francesco; in quanto il concerto in programma si propone di riaffermare il principio che, quando l’uomo si lascia coinvolgere dalla musica che è cultura dell’incontro e non della prevaricazione, “è difficile che nel suo cuore possa albergare e ristagnare il male”.
Così, all’indomani della fine del digiuno del Sommo Pontefice, il San Carlo esprimerà con la sua musica che la pace tra i popoli è l’unica strada percorribile.