“Bagnoli, passato, presente e futuro” è il titolo del libro dell’Associazione Arci Mare Bagnoli, curato dal giornalista Massimiliano Bonardi, edito da Valtrend Editore, Napoli, che verrà presentato domenica 2 aprile alle 10,30 a Napoli nell’Auditorium La Porta del Parco – via Diocleziano, 341.
Il libro parla di oltre trent’anni di promesse non mantenute, illusioni, speranze e delusioni per la popolazione di Bagnoli. Un paesaggio tra i più belli del golfo di Napoli, una volta sede di villeggiatura degli antichi romani, negli anni devastato e inquinato, oggi impraticabile. L’idea di trasformare quest’area in un sito industriale se da un lato è stata foriera di occupazione e sviluppo, negli anni si è rivelata un boomerang, con un danno sul piano paesaggistico e ambientale enorme. Vigile su questa situazione da anni è l’Arci Mare Bagnoli che ha operato sul territorio in maniera continua e fattiva. Tuttavia, non tutto è perduto, Governo e Comune stanno lavorando affinché l’area ritorni ai fasti di una volta.
Alla presentazione prenderanno parte, oltre al curatore Massimiliano Bonardi, il Subcommissario alle bonifiche, Dino Falconio, il presidente dell’associazione Arci Mare Bagnoli, Giuseppe Esposito, l’assessore alla Cultura del comune di Torino, Rosanna Purchia, la docente dell’Università Federico II di Napoli, Tina Santillo, la giornalista scrittrice Anna Copertino, l’editore della Valtrend, Mario Marotta, l’a.d. della P.S.B., Alfonso Santillo e l’avvocato Massimo Calò. Modererà il dibattito il giornalista Marco Demarco.
Parteciperanno il giornalista Salvatore Calise, l’Operatore di coesione e sviluppo territoriale, Osvaldo Cammarota, l’ingegnere Stefano Pisani, il presidente della X Municipalità, Carmine Sangiovanni, il presidente dell’associazione Bluduemila, Marco del Gaiso, l’editrice di Canale 8, Lilly Albano, la dirigente scolastica dell’Istituto Gioacchino Rossini, Giuliana d’Avino e il commissario nazionale della peste suina, Vincenzo Caputo.
SINOSSI
Un libro per raccontare la storia di Bagnoli dai tempi greco-romani ai giorni nostri, e quella di un gruppo di persone, riunite in associazione, che hanno compreso di dover fare qualcosa per il territorio, per se stessi e per tutelare le proprie famiglie presenti e future.
Nelle metropoli, e ormai Napoli ha tutte le distorsioni di questo tipo di città, avere una visione sociale del territorio è fondamentale se vuoi che i tuoi figli crescano con sani principi, con obiettivi ben precisi, senza l’incubo della criminalità e soprattutto con un’aria salubre e pura, sfruttando la risorsa principale che offre quell’area. Se poi tutto ciò avviene in un quartiere, Bagnoli, che conta circa 40mila abitanti, praticamente una città nella metropoli, allora anche tutta Napoli può beneficiarne. E se nel quartiere hai un osservatorio costante di tutto ciò che succede, e che poi diventa fonte di iniziative che fanno bene ai cittadini, in questo caso, l’Arci Mare Bagnoli, allora hai una marcia in più.
La storia di Bagnoli è variegata, caratterizzata da salite e discese. Dai fasti di un’area di svago dove le terme svolgevano un ruolo primario, punto di incontro di nobili famiglie, ed era un luogo di divertimento e dove si facevano i bagni a mare, all’industrializzazione selvaggia, inizialmente vista come un punto di svolta positivo, soprattutto sul piano occupazionale. Ma che poi, finito il periodo florido, ha presentato il conto per l’ambiente inquinato nella terra e nel mare. E ora ci si interroga, e si fanno progetti, per ridare una nuova vita e speranze alle future generazioni.
La pubblicazione, grazie a testimonianze di abitanti dell’area e del sub commissario alle bonifiche, Dino Falconio, analizza un po’ lo stato delle cose e le prospettive. Dalle polemiche bonifica e bonifica bis, con tutte le controversie e problematiche connesse, interdizione delle spiagge, inibizione alla balneazione e alla pesca, alle speranze di riavere tutto il territorio disinquinato e pronto per una ripresa produttiva eco –energetica- sostenibile, e di tipo turistico-ludico-alberghiero. In questa ottica e guardando al post industrializzazione va vista l’azione dell’Associazione Arci Mare Bagnoli, presieduta da Giuseppe Esposito. Un sodalizio nato circa una ventina di anni dopo che fu chiuso lo stabilimento dell’Italsider, il complesso siderurgico che era stato il fulcro dell’economia del territorio a partire di primi anni del ‘900. E che è stato il primo motivo per la sua costituzione. Infatti, se è vero che il polo industriale ha portato sì benefici in termini di occupazione, il rovescio della medaglia è che è stato anche un problema serio in termini di inquinamento dell’aria e soprattutto del mare, con una situazione ancora del tutto irrisolta, sia in termini paesaggistici che di sviluppo economico.
Ecco, è proprio il mare, la prima risorsa storica, che nel corso degli anni, proprio per i problemi suddetti, ha perso la sua funzione primaria dell’area e che ne rappresenta tradizione e cultura. Da notare che a comporre l’associazione ci sono professionalità che provengono dalle più svariate categorie: ex caschi gialli, carpentieri, elettricisti, pescatori, meccanici, costruttori barche, idraulici. Tutti appassionati del mare che hanno messo a disposizione dei più giovani la loro esperienza e conoscenza.