Prestito social? Usura su Facebook?
Da un po di tempo sulla piattaforma sociale Facebook, oltre le prostitute, stanno prendendo piede anche gli usurai: non ci credete? Ebbene sì, è nato il “Prestito social”. Un certo B. G., che per comodità in seguito chiameremo Franco, diffonde e condivide messaggi pubblicitari del tipo:
“Ciao, Io sono un uomo esperto e molto onesto, ho un grande capitale per aiutare molte persone che hanno bisogno di un prestito. Offro prestiti tra particolare 2000 € a 2.500. 000 € vedono un motivo per votare 3% a seconda della quantità. Il prestito è più veloce e hai bisogno di finanziamento? Si vuole investire, si desidera acquistare un veicolo? Hai bisogno di soldi? contattarmi al (…)“.
Sarà questa l’ultima frontiera dei social? Questa è l’ultima avanguardia dell’usura? Il “Prestito social”? La “Social usury”?
L’usura, mettendo da parte l’accezione negativa del termine, “è tutto ciò che riguarda un utile riconosciuto a un creditore in aggiunta alla restituzione del bene mobile o del denaro ottenuto in prestito“. L’etimo è latino, ma il fenomeno è vecchio quanto il mondo. Oggi non ci sono più grandi marchi bancari che sponsorizzano l’usura con parole come professionalità, affidabilità, flessibilità, ma vi sono invece parole come “ciao, sono un uomo esperto e molto onesto”, come se queste parole riuscissero ad occultare la chiara visione dell’ovvio; ma chi è in difficoltà può cadere in queste reti? Molto probabilmente sì. Quali rischi si corrono? Non lo sappiamo ancora, ma si può immaginare?
Tutto questo è legale? Si fa accenno, con deficienze sintattiche considerevoli, a possibili prestiti compresi tra i 2000 e i 2.500.ooo euro. Quale è la provenienza di questi capitali? Quali sono le garanzie, a parte bontà e onesta, che il soggetto garantisce? Quali sono le modalità di rientro o del recupero crediti? Chi è questo soggetto?
Mentre noi speculiamo, Franco esercita l’usura e la polizia postale dorme?