Prezzi record per il gas, consumi e bollette: cosa succederà in inverno in Italia

0
291
energia

L’aumento dei prezzi del gas potrebbe avere conseguenze dirette sugli italiani sia dal punto di vista dei consumi che delle bollette

I prezzi del gas russo potranno aumentare del 60% in inverno. L’annuncio è stato fatto da Gazprom, che prova ad alzare il livello d’allarme parlando di un costo da 4mila dollari per 1.000 metri cubi, con aumenti record. Al momento si tratta solo di una possibilità, tutt’altro che certa, ma che potrebbe avere conseguenze dirette sugli italiani sia dal punto di vista dei consumi che delle bollette.

Cosa può succedere in Italia con un aumento dei prezzi del gas? Come spiega Money.it, bisogna innanzitutto considerare alcune variabili: la prima riguarda gli stoccaggi. Al momento l’Italia ha superato il 76% del riempimento dei magazzini: l’obiettivo è raggiungere l’80% entro l’autunno e il 90% entro l’inverno. Il target non è poi così lontano.

Ma non basta. Il taglio dei consumi quasi certamente ci sarà lo stesso, anche per adeguarsi al piano Ue, al momento solo volontario ma che potrebbe diventare obbligatorio in caso di emergenza, per esempio a fronte di una nuova riduzione dei flussi di gas dalla Russia. Per l’Italia il taglio dei consumi consiste in una riduzione del 7%.

LEGGI ANCHE: Sblocco navi ucraine, conseguenze sui prezzi in Italia: cosa costerà meno al supermercato

Cosa vuol dire concretamente? Tra le ipotesi più probabili ci sono lo spegnimento delle luci e dei monumenti la sera, oltre che la chiusura anticipata dei negozi. Poi non è da escludere la riduzione dell’utilizzo dei riscaldamenti: la temperatura massima potrebbe scendere a 19 gradi anche nelle abitazioni private (oltre che negli uffici pubblici), con l’accensione ridotta di una o due ore per i termosifoni condominiali.

L’ultimo fronte è quello delle bollette. L’aumento dei prezzi potrebbe voler dire tariffe più care per luce e gas, soprattutto nel caso in cui il nuovo governo non decida di intervenire per calmierare i prezzi, confermando l’azzeramento degli oneri di sistema anche per l’inizio del 2023.