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“Prima di perdersi” il primo singolo di comecarbone, alias Giovanni Carbone

Intervista a comecarbone, al secolo Giovanni Carbone, in uscita con il suo primo singolo “Prima di perdersi”.

Prima di perdersi” è il primo singolo di comecarbone, al secolo Giovanni Carbone, un giovane artista che è passato attraverso la poesia e ad una serie di esperienze musicali in diverse band, per approdare con una dimensione personale, ad un progetto artistico/musicale più complesso. Il pezzo è uscito il 16 aprile su tutte le piattaforme musicali e il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=cE4_PTeiRds&ab_channel=comecarbone

E’ confortante vedere testimonianze come questa: nonostante tutti gli aspetti critici provocati dalla pandemia la forza della vita si fa avanti. I tempi sono sicuramente più lenti ma non per questo devono permettere di abbandonare i sogni, le ambizioni o semplicemente la possibilità di esprimere i propri stati emotivi e l’artista, facendo questo, si assume anche il compito di aiutare le persone a capire meglio se stessi attraverso la loro condivisione perché la vita è continua alternanza di colori dal bianco al nero…ed è importante ricordarlo non con speranza ma con certezza.

Questo il messaggio dell’autore che si evince dalle sue dichiarazioni:

Con questa canzone riprendi il tema dell’alternanza, nel corso della vita, del bello e del brutto, intesi come gioia e dolore, che è un tema ricorrente di questo progetto, ma anche delle tue produzioni passate come nella raccolta poetica, pubblicata alcuni anni fa, “Kain è idolatrato”. Il cd prodotto in questo periodo di pandemia sembra l’invito ad affidarsi fiduciosi al futuro come se dopo aver toccato il fondo non si può che risalire…è così?

Mi sembrava giusto aprire questa nuova avventura artistica con “Prima di perdersi” perché è una canzone che per tanti aspetti mi fa guardare alle spalle, sia da un punto di vista artistico che per la storia che vuole raccontare. E’ il guardarsi negli occhi, un attimo prima di continuare a percorrere ciascuno la propria strada, in diverse direzioni, guardando in avanti con nuove consapevolezze. E’ stato bellissimo far confluire l’arte e le sensibilità di diverse persone all’interno di questo progetto, Elisa Montone ad esempio, la realizzatrice della copertina, ha dato un contributo davvero importante, come ha fatto Andrea Sorrentino che ha realizzato il video e tutti coloro che stanno collaborando con me.Prima di perdersi” è un pezzo che contiene al suo interno le mie radici rock e al tempo stesso apre a nuove forme musicali contenute nel resto del disco. Il fatto stesso di iniziare un percorso artistico nuovo e di registrare un disco durante una pandemia credo sia il segnale evidente che c’è tanta voglia di resistere e di continuare ad esprimersi e a vivere l’arte senza rinunce e compromessi.

In che periodo della tua vita hai capito quanto potesse aiutarti rielaborare esperienze vissute ed esprimere le tue emozioni in una forma artistica e quale ti sembra la più consona alla tua natura?

Il mio primo contatto con l’arte è avvenuto negli anni del liceo, quando ho iniziato a sentire l’esigenza di esprimere me stesso e una forma di disagio attraverso la scrittura di qualcosa che poi ho potuto definire poesia. Più o meno nello stesso momento è arrivata la musica, dapprima come contorno, ma prendendo poi sempre più piede nella mia vita.
Oggi credo che la scrittura di canzoni sia la forma più giusta per me per esprimere le mie emozioni e i miei pensieri, ma attraverso questo progetto sto riscoprendo la scrittura creativa e interagendo con altre espressioni artistiche, anche grazie alla collaborazione con altri artisti.

A quando la presentazione del disco completo e cosa ci anticipi rispetto alle altre canzoni in esso contenute?

Al momento non abbiamo ancora una data, in questo periodo poi è difficile fare previsioni.
Vi posso anticipare che ogni canzone ha una sua identità precisa e mi sposto su territori musicali per me abbastanza inediti, che partendo dal rock toccano diverse sfumature della musica d’autore.
Spero sia visibile però il filo che unisce tra loro questi pezzi e la mia ricerca di scovare in profondità dentro di me per produrre qualcosa di autentico.

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Marina Topa

Insegnante di lingua e letteratura francese. Per caso ha conosciuto il "Pianeta Infanzia" e si è con slancio catapultata nella scuola dell'Infanzia dove, sempre per caso, ha scoperto di amare la scrittura.

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