“Ogni anno, in Italia, secondo dati Oms, si registrano 40mila nuovi casi di pazienti affetti da linfedema. Un monitoraggio preciso, però, non c’è anche a causa della mancanza di un registro ad hoc. Si stima siano circa 200mila quelli colpiti da linfedema primario (ereditario, localizzato agli arti inferiori), 150mila da linfedema secondario (arti superiori), i cui casi sono legati molto spesso a trattamento chirurgico o radioterapico per patologia oncologica. Non di rado, la linfopatia si associa all’insufficienza venosa, alla patologia cardiovascolare più frequente nell’età geriatrica, al lipedema e sovrappeso ponderale. Il sesso più interessato è quello femminile e l’età più colpita va dai 20 ai 30 anni“.
Ad affermarlo, in una nota, Angela Piantadosi, componente del comitato scientifico Sos Linfedema Onlus, associazione nazionale per i pazienti di linfedema e patologie correlate, nell’annunciare la prima Giornata regionale di sensibilizzazione sul linfedema che si svolgerà a Napoli sabato 21 gennaio al Policlinico dell’università Federico II, organizzata da Sos Linfedema Onlus e Italf, articolazione italiana di International Lymphoedema Framework, la più importante associazione di linfologia, composta da associazioni di pazienti, medici linfologi, fisioterapisti e aziende del settore.
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