Quest’anno al Festival di Venezia si vedono cose che hanno dell’incredibile. Problemi di gestione e gaffe che si rincorrono una dietro l’altra. Pochi giorni fa, ad esempio, il regista coreano Kim Ki-Duc, che nel 2012 è stato il vincitore del Leone D’Oro proprio qui a Venezia per il film Pietà, è stato rifiutato all’entrata della Sala Grande dove era intenzionato a guardare un film. Il povero Kim Ki-Duc si era messo regolarmente in fila con tutti gli altri biglietto alla mano e Pass ma non è potuto entrare in sala per mancanza di posti. La security l’ha, quindi, gentilmente allontanato scatenando le proteste di chi come lui non era riuscito ad entrare: inutile alzare la voce, se non entra un Leone D’Oro difficilmente ce la farà un comune mortale.
Poi, la volta di Alberto Barbera
Ma le sorprendenti vicende, se vogliamo anche abbastanza divertenti, non finiscono qui. Proprio l’altro ieri sera il Presidente del Festival di Venezia in persona, Alberto Barbera, è stato fermato dalla security all’ingresso di un party privato. Credendo fosse uno scherzo, Barbera ha insistito ad entrare accompagnato da alcuni amici dicendo all’uomo della sicurezza che gli negava l’ingresso di essere il Presidente della Mostra del Cinema e che era egli stesso a pagare il suo lavoro. Peccato però, che dopo una discussione lunghissima la security non si sia lasciata convincere: incredibile ma vero, Alberto Barbera non è potuto entrare ad un parti che molto probabilmente lui stesso aveva organizzato. La assurda notizia è stata riportata sui giornali e subito attaccata ai muri dedicati al Concorso Codacons “Ridateci i Soldi”, dove tutti coloro che frequentano il Lido durante il Festival di Venezia, sono liberi di scrivere i loro sfoghi su alcuni fogli appesi successivamente alle pareti del Movie Village.