Primarie PD: il partito è contro De Luca e la sua intransigenza

Il PD contro lo "sceriffo di Salerno" De Luca. L'intransigenza del sindaco di Salerno mette a rischio l'immagine del PD e le elezioni regionali.

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Pd, Orfini: "a Napoli azzerare tutto"

Quando nella vita democratica di una nazione si scorgono persone che legano la loro prassi politica al giustizialismo, al disperato tentativo di aggrapparsi a una moralità normativa e del dovere che lascia poco spazio agli altri e, molte volte, rischia di divenire paranoica, i partiti maggioritari danno di matto e urlano contro l’intransigenza senza proporre reali alternative. Questo è il caso De Luca e le insofferenze del PD nei confronti del sindaco di Salerno, il quale tra i suoi meriti conta quello di aver stravolto, e in meglio, il volto della città.

De Luca purtroppo, proprio perché intransigente e giustizialista, non è gradito al PD, il quale, da quanto appare, lo ritiene scomodo, un personaggio ingombrante che oscura gli altri profili, tra cui i renziani e i bassoliniani. Il Presidente del PD, Matteo Orfini, ha dichiarato che “mettiamo che De Luca le vinca queste primarie, che intende correre a tutti i costi, legittimamente. E se poi nessuno lo pensa, beninteso  intervenisse una condanna, dopo che ha vinto le preselezioni? Con la legge Severino sarebbe sospeso. Lo dico da garantista: perché io lo sono, da quando nel Pd non lo era quasi più nessuno“. Matteo Orfini, da ventriloquo dei dirigenti del Partito a Roma, rimanda alla possibilità che nel caso in cui il sindaco De Luca fosse condannato dalla legge Severino durante le elezioni, al momento dell’insediamento o successivamente ad esso se dovesse vincere le elezioni regionali, tra le conseguenze più gravi vi sarebbero l’infangamento dell’immagine del partito a livello regionale e nazionale.

Matteo Orfini considera l’intransigenza di De Luca una operazione che lede l’immagine dei Democratici, o almeno che mette a rischio la possibilità, per niente certa, della vittoria del Partito Democratico nella conquista del governo della Regione Campania. Questa operazione mette a rischio il PD Campania e aumenta il rischio che perduri un governo di Centrodestra.

Matteo Orfini sembrerebbe essere più preoccupato di De Luca che delle manifestazioni regionali contro la Politica del PD e di Renzi, le quali penalizzano enormemente la salute, l’ambiente, l’economia, lo stato sociale dei campani.

Quasi volendo vedere un precedente in tempi non sospetti, il caso De Luca sembra assomigliare al caso di Cofferati, lo “sceriffo di Bologna” che fece molto bene per la collettività, ma disturbò anch’egli interessi economici non indifferenti. Cofferati applicò l’esperienza sindacale (di quando la CGIL  riempiva di folle le piazze di una intera città come Roma con milioni di partecipanti) alla politica comunale e, con intransigenza, lottava per lo stato e i lavoratori. Con De Luca, soprannominato con l’appellativo di “sceriffo di Salerno”, sembra accadere la stessa cosa e gli stessi antagonismi.

Quest’ultimo ha esagerato un po troppo con le scelte urbanistiche e forse ha scontentato qualcuno? Venerdì scorso De Luca è stato rinviato a giudizio per il caso Crescent e con questa sua intransigenza a voler, comunque, concorrere alle primarie, dichiara Orfini, preannuncia un cattivo esito delle elezioni. “Qui non parliamo della presunzione di innocenza di una persona, o di un amministratore impegnato, ci mancherebbe. Ma è evidente che con il suo atteggiamento rischia di mettere in imbarazzo il partito e di favorire la destra. Fossi in lui, ci penserei“.

Nel frattempo il Movimento 5 Stelle attacca sulla rete De Luca,mentre il bassoliniano Cozzolino fa già campagna elettorale a San Giovanni a Teduccio, quartiere di Napoli che non lo ricorda con affetto (e soprattutto in seguito  all’abbandono politico della Cirio nelle mani della Camorra di Sarno).