Dopo le novità emerse dalle perizie del Racis in merito alla morte di Ciro Esposito e al ferimento di Daniele “Gastone” De Santis, che non ha hanno mancato di destare polemiche, l’inchiesta sui fatti di Tor di Quinto è giunta a una ulteriore svolta questa mattina, con l’arresto, richiesto dalla Procura della Repubblica di Roma e avvenuto a Napoli, di Gennaro De Tommaso, fermato insieme a altri 4 ultrà del Napoli per i fatti accaduti all’Olimpico il 3 maggio scorso in seguito al ferimento di Ciro Esposito.
La storia di Genny ‘a Carogna
Gennaro De Tommaso, noto tra le tifoserie come Genny ‘a carogna, era già stato sotto i riflettori della cronaca in occasione della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, quando, seduto sulle transenne che delimitavano gli spalti separandoli dal campo di calcio dell’Olimpico, fu visto in mondovisione trattare con i dirigenti del Calcio Napoli, il capitano della squadra Marek Hamsik e le autorità di polizia per decidere, in qualità di capo ultrà, le sorti della partita, incerte a causa delle gravi condizioni in cui versava Ciro Esposito.
Una sua foto, mentre siede sulle transenne con la maglietta “Speziale Libero”, che inneggia all’omicidio di Filippo Raciti e per la quale pure è stato indagato, fece il giro del mondo, accompagnata da una didascalia che esprimeva più o meno questo concetto: ecco chi comanda in Italia. In realtà le cose andarono diversamente; un tifoso presente quella sera all’Olimpico raccontò in un video un’altra verità rispetto a quella diffusa dai media. Genny ‘a carogna non fu interpellato in qualità di decisore, ma solo come messaggero, per sedare gli animi brucianti di rabbia e rassicurare i tifosi, che avrebbero voluto rimandare la partita dopo quanto accaduto al loro compagno Ciro Esposito, permettendone così lo svolgimento.
Le accuse della Procura di Roma
Cosa accadde in quegli attimi di concitazione è ancora da chiarire. L’unica certezza per ora sono le accuse che pendono sul capo di Genny ‘a carogna, che ha già ricevuto come pena esemplare un Daspo di 5 anni: l’ultrà, insieme ad altri 4 tifosi, è accusato di resistenza a pubblico ufficiale e violazione della normativa sulle competizioni sportive e, in particolare “lancio di materiale pericoloso e invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive”. Nell’ordinanza si fa riferimento anche a “condotte criminose” messe in atto durante il pre-partita, sia all’esterno che all’interno dello stadio.
Genny ‘a carogna fu “istigatore e leader” delle violenze
Ma non finisce qui. Secondo la Digos di Roma Gennaro Di Tommaso fu “leader e istigatore delle violenze” verificatesi alcune ore prima della finale di Coppa Italia, quando un gruppo di circa cento napoletani si riunì a piazza Mazzini con fumogeni e petardi per tendere un agguato ai tifosi della Fiorentina. Genny ‘a carogna sarebbe quindi secondo l’accusa, indirettamente responsabile della rissa in cui è rimasto ferito Ciro Esposito.
Ecco chi sono gli altri 4 arrestati
Gli altri 4 arrestati insieme a Genny ‘a carogna sono: Mauro Alfieri, Genny Filacchione e Salvatore Lo Presti e Massimiliano Mantice. I primi tre avrebbero fatto parte, secondo la Procura, che li ha individuati nelle immagini delle telecamere che hanno ripreso gli scontri, del gruppo di cento tifosi che gettò nello scompiglio Piazza Mazzini, lanciando fumogeni contro gli agenti di polizia. Massimiliano Mantice, 44enne leader della curva B, sarebbe l’unico degli arrestati a non essere stato, quel giorno, nel gruppo di ultrà guidato da Genny ‘a carogna: sarebbe arrivato infatti a Tor Di Quinto solo in un secondo momento, proprio poco dopo il ferimento di Ciro, e fu infatti tra quelli che gli prestarono soccorso.