Dopo la rabbia, il dolore. Oggi tutto tace al Rione Traiano, ma l’apparente quiete nasconde la costernazione, la sofferenza di un intero quartiere che piange la morte di uno dei suoi figli, una vita innocente spezzata troppo presto dalla mano armata non della criminalità, ma dello Stato. Proseguono le indagini per accertare le responsabilità nella morte di Davide Bifolco, il 17enne ucciso durante un inseguimento lo scorso giovedì notte.
L’autopsia, prevista per oggi, è ufficialmente slittata a mercoledì mattina alle ore 11.00. A renderlo noto il legale della famiglia Bifolco, Fabio Anselmo. Intanto in Procura è in corso un vertice tra i magistrati che presiedono le indagini, i procuratori aggiunti Nunzio Fragliasso e Luigi Frunzio e il sostituto Manuela Persico, che si stanno confrontando con gli investigatori del comando provinciale dei carabinieri e del Ris per definire la direzione dei prossimi passi dell’inchiesta.
Ma oggi al Rione Traiano non c’è posto per la collera. Gli striscioni che gli amici e i compagni di scuola di Davide hanno portato sul luogo della tragedia raccontano un’altra storia, una storia d’affetto e dolore che nessuna rabbia, oggi, può macchiare. Oggi è il giorno dell’addio, dell’ultimo, accorato saluto che il Rione rivolge a quel suo figlio sfortunato, ennesima vittima del degrado e dell’abbandono che accomuna tutte le periferie del mondo.