Edenlandia senza acquirenti. La fine della cassa integrazione si avvicina: i dipendenti in sit-in a palazzo San Giacomo

Circa trenta dipendenti in cassa integrazione hanno chiesto l’intervento di palazzo San Giacomo per il ripristino delle trattative con l'imprenditore Schiano, che si sono arenate a causa delle dimissioni di Rea

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Le dimissioni del presidente della Mostra d’Oltremare Andrea Rea hanno provocato un brusco stop nelle trattative di vendita dei terreni di Edenlandia. Senza la figura del presidente non è possibile, infatti procedere alla conclusione della vendita. Il serio rischio è quello di trovarsi al termine della scadenza della cassa integrazione dei 55 dipendenti, fissata a dicembre 2014, senza un acquirente.

La manifestazione di oggi, come annunciato dagli stessi lavoratori, è solo un primo passo. La protesta si sposterà nei prossimi giorni e saranno organizzati altri sit in a palazzo Santa Lucia, sede della Regione e sotto la sede della Camera di Commercio.

Il progetto di Schiano potrebbe dare una nuova vita non solo a Edenlandia ma, bensì, a tutto il quartiere di Fuorigrotta. La riqualificazione del sito potrebbe consegnare alla città uno dei parchi di divertimenti più belli d’Italia. Al progetto di Schiano si è interessato anche Floro Flores, l’imprenditore che ha rilevato lo zoo di Napoli e che tanto bene sta facendo dal punto di vista imprenditoriale. «Siamo qua per chiedere l’intervento di palazzo San Giacomo per dare una svolta alla trattativa che si è arenata a causa delle dimissioni del presidente Rea – dichiara Massimo Taglialatela del sindacato Uilcom – ed è importante fare presto. La cassa integrazione per i 55 dipendenti scadrà a dicembre ed è necessario riavviare la trattativa. Questo è solo il primo passo – dichiara Taglialatela – ci saranno altre manifestazioni presso i soggetti interessati che sono Camera di Commercio e Regione Campania».