La Saga del Teatro Mercadante e del Sistema clientelare Miraglia – Lanzillotti, che investe non solo la Regione Campania ma, anche e soprattutto, parte del Comune di Napoli, continua a mietere vittime e carnefici e ad interessare per i suoi numerosi retroscena e i frastagliati intrallazzi tipici della classe dirigente meridionale. In tal senso il Comitato per la trasparenza sul Teatro Stabile di Napoli diffonde un importante comunicato dove elenca le più grosse irregolarità nelle procedure di concorso e, sulla base di queste, esige la revoca delle 15 assunzioni.
Secondo il Comitato degli esclusi il concorso al Teatro Mercadate è palesemente truccato
Il comitato chiede altresi alla città, ai sindacati, alla politica, alla cultura e all’associazionismo, di essere sostenuto in questa battaglia di verità, sulla base delle irregolarità ricostruite, riscontrate e dimostrate. Dalle 5 pagine del documento del Comitato si legge come le irregolarità non solo sono state rivelate nei confronti dei 9 celebri sospettati, ma persino nei rispetti degli altri 6. Andando con ordine diciamo che il Comitato ha sottolineato come già la metà dei 1472 curricula iscritti al concorso sono legati, in una maniera o nell’altra, alle gestioni del Teatro Mercadante, alla Fondazione Campania Festival e al Napoli Teatro Festival.
Preselezioni senza esperienza, senza tempo necessario e senza alcun metodo valido da parte di Adecco
La preselezione dell’Adecco, per quanto l’azienda abbia notificato la propria totale inesperienza nel settore culturale, è costata 52.000 euro ai contribuenti. La pubblicazione del bando è stata poi effettuata con margini di scadenza ristretti e a cavallo delle festività natalizie. Nonostante il solito disordine dipendente dal periodo delle festività, all’avviso del bando, pubblicato sul sito del Mercadante tra il 16/12/2014 e il 27 dello stesso mese, sono giunte 1472 domande. Da quanto si comprende il periodo e le modalità prescelte per la pubblicazione del bando sono state volute affinché si rendesse il meno accessibile possibile il concorso e si scoraggiasse gli interessati a partecipare.
L’Adecco ha poi avuto a disposizione 6 giorni per raccogliere le candidature e 10 giorni per esaminarle e decidere chi avrebbe dovuto accedere alla seconda fase delle selezioni. Prosegue il documento redatto dal Comitato che palesi “discrepanze” sono state rilevate “fra la griglia valutativa Adecco e i requisiti richiesti (…). Nei vari profili messi a bando vengono inseriti dei requisiti per poter presentare le domande, requisiti che dovrebbero dare un miglior punteggio valutativo nella selezione affidata ad Adecco. Tuttavia le griglie valutative che il Teatro Stabile consegna ad Adecco non sono state rese pubbliche né prima, né dopo la chiusura del bando (…)”. “
In seguito a una fonte recuperata dal Corriere del Mezzogiorno le tesi del Comitato si rafforzano
Il quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno rende pubblica una griglia di cui è venuto in possesso. Su di essa si notano diverse anomalie. La griglia offre come punteggio per la laurea generica 6, ma 11 punti per la laurea in discipline dello spettacolo e/o management, unica laurea specifica richiesta per il profilo di Responsabile Gestione Teatri. Anche questo appare alquanto strano e poco chiaro, come anche un punto in più per il master sempre e solo per questo stesso profilo; la conoscenza di storia del teatro è richiesta ma non dà punteggio per il Responsabile Gestione Teatri; la conoscenza di strumenti informatici è richiesta ma non da punteggio per Addetto Ufficio stampa e Addetto alla Promozione; la conoscenza della lingua straniera non è richiesta per gli elettricisti ma da punteggio”.
“Inoltre la griglia valutativa appare molto scarna e decisamente inadeguata nel poter delineare un punteggio adeguato per una selezione così complessa, soprattutto rispetto agli anni di anzianità e alle esperienze lavorative pregresse (…). Solo per una delle figure lavorative richieste su 15 si chiedono almeno 5 anni di anzianità lavorativa per migliorare il punteggio e, francamente, non si capisce a questo punto per quale motivo proprio per questa unica figura (capo ufficio stampa). Concludendo con una griglia valutativa così blanda, praticamente, oltre il 70 % dei curricula presentati avrebbero dovuto sommare il massimo dei voti”.
Nelle irregolarità partecipa anche il Sindacato Giornalisti della Campania
Tra le altre irregolarità vi sono le modifiche al regolamento del concorso a bando già pubblicato. Giusto per fare un esempio al 14 gennaio si veniva a conoscenza di un accordo sindacale stipulato tra Teatro Mercadante e Sindacato Giornalisti della Campania del 23/12/14 che prevedeva, “in merito al profilo Addetto Ufficio Stampa”, nella valutazione dei titoli “è da considerarsi quale premialità determinante l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti”.
“Ebbene, il bando di concorso non fa alcun riferimento a questo accordo sindacale. Pertanto, il Teatro Stabile di Napoli, senza informare i candidati, ha illegittimamente escluso i candidati non iscritti all’Ordine dei Giornalisti dall’ammissione al colloquio per la figura di Addetto Stampa. Inoltre, informato il Teatro di tale anomalia, quest’ultimo non ha comunque consentito l’accesso alle preselezioni per altro profilo (per cui si era in possesso di tutti i requisiti) ai candidati esclusi per un requisito ufficialmente non richiesto dal bando (si poteva partecipare per un unico profilo)”.
Notifiche dei risultati via email è con nessun margine di tempo utile per i candidati
“La comunicazione avviene via email e di nuovo con tempi strettissimi. Le email vengono inviate di sabato 10 e di domenica 11 gennaio (anche nella notte, orari alquanto strani per inviare mail ufficiali di tale rilevanza!) e i colloqui iniziano il lunedì successivo”.
La Commissione giudicatrice si è poi basata su giudizi espressi dal personale interno al Teatro, pratica non corretta se si volessero rispettare criteri di imparzialità; e infatti “appare alquanto discutibile che per i differenti profili non ci fossero presenze esterne qualificate ad assicurare l’imparzialità del giudizio, a maggior ragione sapendo che alcuni dei candidati esaminati già lavoravano a tempo determinato presso il teatro, incontrandosi quotidianamente con i loro esaminatori”.
Continua il documento stilato dal Comitato che la scelta di eseguire le selezioni a porte chiuse ha precluso la possibilità di testimoni che potessero verificare effettivamente la regolarità del concorso. Nessun elenco degli esclusi in seguito alle preselezioni è stato pubblicato, come non è stato pubblicata alcuna graduatoria degli idonei.
Le indagini e le speculazioni che sviluppammo insieme a Repubblica e al Corriere del Mezzogiorno trovano, dunque, ancora una volta conferma e, nel frattempo, si allarga e si rafforza il fronte degli arrabbiati.