Procida 2022: il workshop dell’artigiano liutaio Landman

0
248
procida

Il progetto rientra nel programma “Echi delle distanze”, la rassegna musicale curata da Wakeupandream per Procida Capitale Italiana della Cultura 2022

Arpe giganti ricavate dal legno di gozzi procidani dismessi. E’ l’iniziativa che vedrà come protagonista a Procida da domani, 24 agosto, al 31, in un workshop negli spazi delle Officine dei Misteri, il liutaio, musicologo, musicista e fumettista olandese Yuri Landman.

Già inventore di strumenti e collaboratore di band come Einsturzende Neubauten, Deus e Sonic Youth, Landman condurrà i partecipanti nella costruzione di avveniristici strumenti a corda e di arpe giganti (“boat harps”) con l’utilizzo del legno di gozzi procidani dismessi. Sarà un laboratorio che concilia, così, cultura del riciclo e creatività artistica, e che verrà restituito al pubblico con un concerto finale collettivo giovedì 1 settembre alle 19.

Il progetto rientra nel programma “Echi delle distanze”, la rassegna musicale curata da Wakeupandream per Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 e dedicata ai suoni dell’insularità.

LEGGI ANCHE: E’ morto Gino Cogliandro, storico componente dei Trettré

L’isola ha ospitato e continuerà a ospitare progetti musicali da altre isole del mondo o di artisti continentali in dialogo con la dimensione insulare: ha preso forma un cartellone capace di coniugare pluralità delle voci e affinità emotiva, distanze e intimità, ricchezza delle differenze ed un sentire comune che ruota su valori unificanti quali il rispetto dell’ambiente, la consapevolezza del passato e la cura del futuro.

“Ancora una volta la musica diventa una straordinaria occasione di co-creazione, insieme alla cittadinanza, e con il workshop di Landman favorisce la riflessione sul riuso e sulla stessa identità marinara dell’isola”, sottolinea Agostino Riitano, direttore di Procida 2022.

“Anche nei prossimi appuntamenti – spiega Marco Stangherlin di Wakeupandream – continueremo a generare pratiche di ascolto immersivo, favorendo relazioni, occasioni di socialità e un confronto partecipato con la comunità locale, con l’isola stessa che si fa suono”.