Dire “Basta al Bullismo” si può. Ne è la dimostrazione la programmazione progettuale, ideata dall’ avvocato Sonia Napolitano – Consigliere del COA di Nola e Presidente dell’Associazione NAC condivisa dalla Preside Fernanda Manganelli, il cui fine è quello di riflettere sul tema del bullismo e del cyber bullismo.
Il percorso didattico è stato reso possibile grazie all’apporto professionale delle referenti del bullismo prof.sse Angelapina Capasso e Gabriella Rendina e della prof.ssa Floriana Napolitano, che ha curato l’ interpretazione del brano, all’aiuto dei docenti di musica F. Capasso, V. Assorto e A. Imbimbo, che si sono occupati della parte canora, di arte L. Mungiguerra, che ha creato il logo, che ha visto protagonisti gli alunni dell’ IC. Capasso – Mazzini di Frattamaggiore, e grazie ai collaboratori, alla vicaria prof. F. Manna, M. La Creta, C. Ambrico, e le insegnanti di quarta e quinta per la scuola primaria fonte di preziosissimo aiuto.
Ebbene si sul tema del SID “Vuoi parlarne?”, quello degli studenti della scuola primaria e secondaria, è stato un modo del tutto nuovo di dire basta ad un fenomeno che purtroppo continua a mietere più vittime di quanto si possa immaginare, poiché avvenuto attraverso l’alternarsi di performance canore e danzanti, momenti informativi e dialogatovi.
“Gli alunni – ha dichiarato l’ avvocato Napolitano – mi hanno stupita per come hanno partecipato e reagito al percorso proposto il cui unico obiettivo era di stimolarne l’apprendimento, la crescita, la consapevolezza e la responsabilità a livello cognitivo, emotivo ed etico.”
Non vi sono dubbi che tengano, all’ IC. Capasso – Mazzini non si sono limitati a celebrare la classica giornata ad hoc, hanno fatto qualcosa di più che non si può non notare.
Hanno dato vita ad un progetto partito da lontano che ha in primis permesso di capire se gli alunni fossero oppure no vittime di bullismo e poi dato loro gli strumenti necessari per affrontare la situazione e capire come muoversi qualora si accorgano di essere vittime di bullismo o vengano a sapere che ad esserne vittima è qualche amico.
Un modo, quello messo in campo da professori e dall’esperta del settore, per dimostrare che i ragazzi non sono soli e le istituzioni di ogni ordine e grado sono lì, pronte ad aiutarli, a combattere il bullismo con tutti gli strumenti che si hanno a disposizione.
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