di Giuliana Gugliotti
Continua la mobilitazione degli avvocati napoletani contro la riforma della geografia giudiziaria in difesa dei diritti dei cittadini. La protesta, iniziata lo scorso 4 febbraio con una 3 giorni di sospensione delle attività giudiziarie, approda oggi, non senza tensioni, davanti all’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli, con un gazebo per la raccolta firme, distribuzione volantini e attività di sensibilizzazione della cittadinanza.
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GEOGRAFIA GIUDIZIARIA ABERRAZIONE GIURIDICA E SOCIALE. “I problemi dell’avvocatura sono i problemi dei cittadini” afferma il consigliere dell’Ordine degli Avvocati Roberto Fiore. La geografia giudiziaria, “un’aberrazione giuridica e sociale” secondo il consigliere Maurizio Bianco, è tacciata di anticostituzionalità perché non garantirebbe l’uguaglianza dei diritti individuali stabilita dalla Costituzione Italiana, vietando di fatto l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini meno abbienti.
LA MORTE DELLA GIUSTIZIA. “Il tribunale è il cuore pulsante di una città. Chiuderlo significa di fatto eliminare la presenza dello Stato” afferma ancora Bianco. Ma in discussione non c’è soltanto la questione della chiusura di numerose sedi giudiziarie – eclatante il caso del tribunale di Ischia, per il quale è stata concessa una proroga di 6 mesi – ma anche l’introduzione di un nuovo costo a carico del cittadino per conoscere le motivazioni della sentenza e la riduzione dei compensi del gratuito patrocinio, che demotiva gli avvocati a prendere in carico casi d’ufficio non garantendo quindi ai cittadini bisognosi, che non possono affrontare le spese legali, una giusta difesa.“I cittadini devono capire che noi stiamo lottando per la democrazia, non per interessi personali” prosegue il consigliere Bianco. “La riforma della geografia giudiziaria” gli fa eco il consigliere Giuseppe Napolitano “delegittima di fatto la funzione sociale dell’avvocatura, quella di difendere i diritti dei cittadini”.
VERSO LA MOBILITAZIONE DEL 20 FEBBRAIO. “Il pianeta giustizia sta morendo, abbiamo il dovere di mobilitarci” afferma il consigliere Fiore. “Il 18, 19 e 20 febbraio sono stati proclamati dal consiglio dell’Ordine 3 giorni di astensione e lo stato di agitazione. Il 20 tutto finirà con una grande mobilitazione nazionale a Roma a cui noi avvocati di Napoli parteciperemo” continua il consigliere Napolitano. “In questo momento dobbiamo stare uniti. L’unione è la cosa più importante per il futuro degli avvocati e dei cittadini” conclude.
10 febbraio 2014