Prozac ai bambini affetti da Sindrome di Down, i test in Italia partono da Napoli

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Il Prozac, uno degli antidepressivi più famoso al mondo, che tempo fa scatenò molte polemiche, in quanto alcuni sostenevano spingesse al suicidio, ora si pensa possa essere usato contro la Sindrome di Down. I primi test ci saranno negli Stati Uniti e prenderanno il via questo mese presso l’University of Texas Southwestern Medical Center in Dallas, come riferito dalla rivista Mit Technology Review. Tuttavia, anche in Italia si cercherà di percorrere tale strade e la fase sperimentale partirà da Napoli.

A suggerire che il principio attivo contenuto nel Prozac, ossia la fluoxetina, possa avere degli effetti benefici su chi affetto da trisomia 21, ovvero Sindrome di Down, è stato uno studio italiano su topi da laboratorio pubblicato nel 2014 dalla rivista Brain.

Come spiega la docente del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’università di Bologna, Renata Bartesaghi, “I due difetti principali nella sindrome di Down sono un deficit nella produzione di neuroni, che risulta molto ridotta già in fase fetale e il fatto che i neuroni si sviluppano in maniera sbagliata. Sapevamo poi che nel cervello con sindrome di Down c’è un difetto nel neurotrasmettitore serotonina, che è importantissimo per la maturazione cerebrale e la neurogenesi. Abbiamo quindi pensato che la fluoxetina, che inibisce la ricaptazione della serotonina mantenendola nel cervello, potesse dare benefici”.

Per quanto riguarda gli esperimenti sui topi, spiega Bartesaghi, l’esperimento è riuscito. Si è potuto costatare in effetti un aumento dei neuroni e un miglioramento delle capacità cognitive. “Non è detto che nell’uomo l’effetto sia lo stesso – aggiunge Renata Bartesaghi – e fino alla dimostrazione non si possono illudere le famiglie. Stiamo per iniziare a Napoli un test su bambini tra i 5 e i 10 anni, che riceveranno la dose di Prozac permessa a questa età, e speriamo di avere delle prime indicazioni”.

L’esperimento Prozac sui bambini affetti da Sindrome di Down parte da Napoli

In Italia dunque il semaforo verde sarà accesso a Napoli. L’esperimento italiano sarà tuttavia diverso da quello statunitense, dove il farmaco verrà dato già durante la gravidanza. Bartesaghi sottolinea che “è un approccio che suscita un pò di perplessità, anche perchè le dosi utilizzate saranno molto più alte, ma ovviamente tutti speriamo che abbia successo”.