Lo sguardo di Luigi De Magistris sul suo futuro si ferma al 22 ottobre. È quella la data fissata per l’udienza del ricorso per la sua sospensione presentato dal (ex) sindaco al Tar. Questa la data in cui i giudici amministrativi decideranno se accogliere o respingere la richiesta di sospensione della sospensione, che a dirla così sembra quasi un gioco di parole, di Luigi De Magistris dal suo incarico di sindaco, ovvero valuteranno se accettare o meno la richiesta di reintegro del sindaco dimesso alla guida del Comune di Napoli.
Ecco cosa succederà a Luigi De Magistris il 22 ottobre
Una data che De Magistris attende con ansia, ma neanche troppa. Perché, dal giorno stesso della sua sospensione, e addirittura da quello della sua condanna, su una cosa il sindaco (ex sindaco) di Napoli è sempre stato fermo e deciso: “non mi dimetterò mai”. Questa è stata la sua unica certezza allora, e durante questi giorni in cui si è “divertito”, come dicono alcuni, a fare il sindaco di strada, visitando quartieri, parlando con la gente, ascoltando i problemi della comunità. E questa, a rigor di logica, dovrebbe continuare a essere la sua certezza anche ora. Ma non tutti sono d’accordo.
Dimissioni e voto anticipato: scelta possibile per De Magistris?
Il perché – secondo alcune autorevoli firme del giornalismo partenopeo – è semplice: se il Tar dovesse rigettare la sua richiesta di reintegro, Luigi De Magistris sarebbe costretto, almeno per il prossimo anno, a restare, volente o nolente, sindaco di strada: e fare il sindaco di strada va bene, ma è pur sempre un espediente. Un escamotage seducente, che fa presa ora, ma che non potrà durare per sempre. Il tempo sbiadirà inevitabilmente il fascino dell'”highlander”, dell’uomo di strada restituito alla strada, del sindaco “on the road”. Per cui, se il Tar dovesse rifiutare di accogliere l’istanza dei suoi avvocati, De Magistris sarebbe costretto a valutare l’eventualità delle dimissioni. È questa la tesi sostenuta, ad esempio, da Luigi Roano de Il Mattino. Che ipotizza appunto questo cambio di scena: se il sindaco De Magistris dovesse restare “sospeso”, potrebbe decidere, contrariamente a quanto da lui stesso affermato finora, di iniziare a “costruire il percorso delle sue dimissioni e a decidere lui di andare al voto”. Una mossa tattica per non farsi trovare impreparato, insomma. E avviare, già da queste ore, la campagna elettorale “su strada”. Ovviamente si tratta solo di ipotesi. Le probabilità che Luigi De Magistris decida di dimettersi e andare al voto anticipato sono uguali alle probabilità che decida di non dimettersi, anche se il 22 ottobre il Tar gli darà il benservito.
Il Tar accetterà il ricorso e reintegrerà il sindaco?
A questo proposito, spunta online un’altra affascinante tesi, portata avanti dal quotidiano Retenews24, che ha intervistato in proposito alcuni esperti di diritto. Secondo loro, la legge Severino è incostituzionale. O almeno, lo è nella misura in cui è stata applicata nei confronti di Luigi De Magistris. Per cui, quasi sicuramente, il Tar deciderà di accogliere il ricorso presentato dagli avvocati dell’ex sindaco di Napoli. Secondo il parare dell’esperto infatti, è impossibile sospendere un sindaco per una condanna per abuso d’ufficio, perché si tratta di un reato nel quale spesso i sindaci possono incorrere nell’esercizio delle loro funzioni. “Significa paralizzare l’ente comunale” dice l’esperto. Sorvolando il fatto, ancora più assurdo, che non è nemmeno questo il caso: perché la condanna a 1 anno e 3 mesi per abuso d’ufficio risale a quando Luigi De Magistris era ancora magistrato. Non sindaco. Gli esperti parlano dunque di una legge “piena di contraddizioni, figlia dell’emozione del momento”: per cui è molto probabile che il Tar accetti il ricorso e reintegri Luigi De Magistris.
La cosa interessante è che Retenews, a differenza de Il Mattino, raccoglie una dichiarazione di Luigi De Magistris che ha affermato: “Qualsiasi sia l’esito dell’udienza del 22 ottobre non mi dimetterò”. Il totoenalotto giornalistico sulle dimissioni è partito. Il futuro di Luigi De Magistris come sindaco non è mai stato tanto incerto come ora.