Fanno ancora molto rumore le dichiarazioni di Roberto Mancini al termine di Napoli-Inter, nei confronti di Maurizio Sarri. Il tecnico nerazzurro ha, infatti, accusato il collega partenopeo di essere un razzista inadatto al mondo del calcio. Ma forse Mancini deve aver dimenticato la sua reazione quando, nell’ottobre del 2007, dopo un Inter-Napoli, la curva Nord del Meazza venne chiusa dal Giudice Sportivo in seguito alla presenza di una serie di striscioni razzisti (di dimensioni 5 metri per 1,5) da parte del pubblico di San Siro, inneggianti al Vesuvio e al colera, si rivolse ai giornalisti, definendoli “semplici sfottò”, ma non solo. Il ‘Mancio’ sostenne anche che, praticamente, la colpa fosse della stessa stampa. “Iniziate a non farli vedere, quegli striscioni. Voi fate cronaca? E io dico la mia… Siete dei falsi moralisti”. Opinione abbastanza discutibile già allora.
Tanto che Carlo Ancelotti, tecnico del Milan all’epoca si espresse in tutt’altra maniera. “Sono striscioni molto razzisti e potevano essere evitati. È molto sottile la linea che divide lo sfottò dal razzismo, molto sottile. Uno striscione ‘Napoli fogna d’Italia’ è molto razzista e poteva essere evitato”. E allora forse Mancini, magari a freddo, capirà quanto nel mondo del calcio, ma verrebbe da dire nella vita, tutti possano sbagliare. Certe frasi fuori luogo, possano essere dette in momenti particolari. E magari deciderà di accettare le scuse di Maurizio Sarri. Che ha sbagliato, ma ha avuto anche l’umiltà per ammetterlo e, appunto, chiedere scusa.