“Quel posto nel tempo” racconta una malattia attraverso la poesia del tempo che passa, dei ricordi che si cancellano e quelli che riemergono
Il 21 settembre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, uscirà al cinema il film “Quel posto nel tempo”, diretto da Giuseppe Alessio Nuzzo con protagonista Leo Gullotta affiancato da Giovanna Rei, Beatrice Arnera, Erasmo Gensini, Tina Femiano, con la partecipazione di Gigi Savoia e con l’attore americano Tomas Arana.
Il film, scritto dallo stesso Nuzzo con Eitan Pitigliani, è prodotto da Eduardo e Giuseppe Angeloni per An.tra.cine., in associazione con Ferone Pietro & C., con il supporto della Regione Campania e Film Commission Regione Campania, e distribuito da Nexo Digital.
LEGGI ANCHE: Teatro e danza al Parco dei Campi Flegrei con Antro 2022
La pellicola sarà presentata in anteprima venerdì 2 settembre a Venezia in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica nello spazio della Regione Veneto presso l’Hotel Excelsior di Venezia, a seguire Q&A con il cast nella cornice di Isola Edipo – tanti futuri possibili presso la Sala Laguna, e alle ore 21 proiezione press e industry alla Sala Astra. Girato tra Napoli, Sorrento e Caserta, toccando come location Piazza Plebiscito, la Reggia di Caserta e la Reggia di Portici, grazie anche al supporto dell’Ufficio Cinema del Comune di Napoli, “Quel posto nel tempo” racconta una malattia attraverso la poesia del tempo che passa, dei ricordi che si cancellano e quelli che riemergono, incoerenti e irrazionali.
L’Alzheimer. La malattia come metafora di un viaggio, nel tempo e nell’immaginazione del protagonista. Una visione della patologia assolutamente inusuale, poiché pensata sia sulla base cinematografica che scientifica, grazie al supporto del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova. Un film che diventa un’esperienza, è la malattia a rivelarsi nel corso della narrazione.
La storia deriva dallo sviluppo-studio del cortometraggio “Lettere a mia figlia”, vincitore della menzione speciale ai Nastri d’Argento, primo premio al Giffoni Film Festival e di oltre 140 riconoscimenti in tutto il mondo. Il film vede anche il contributo musicale degli allievi del Conservatorio di Rovigo insieme ad Adriano Aponte, coordinati dai David di Donatello Marco Biscarini e Luca Leprotti, impegnati nella ricerca della malattia sull’aspetto sonoro e musicale.