Ha fatto molto discutere il video realizzato per il Tg La7 Cronache sulle differenze tra i vari quartieri della città, un servizio nato dopo i recenti fatti di cronaca che hanno portato sotto la luce dei riflettori zone come il Rione Traiano, la Sanità e il Centro Storico, colpa del sangue versato per strada da proiettili firmati ‘Camorra’. Un video che la pagina Facebook Il Terronista ha voluto condividere, commentando così: “I vomeresi sulla situazione attuale a Napoli: questo servizio è andato su La7, lascio a voi qualsiasi opinione o giudizio. Da terrone di periferia sono uno che odia le generalizzazioni, che siano rivolte ai quartieri “a rischio” come a quelli “bene”. In ogni caso non so se i pregiudizi siano più pericolosi della camorra, però a me fanno schifo uguale”.
Un video che cerca di raccontare le due facce della città, quella della Napoli Bene, Vomero e Chiaia, dove regna l’ordine e la legalità, e quella dove regna l’illegalità, il caos, in luoghi come la Sanità, il Centro Storico, il Rione Traiano appunto. Cambia la mentalità e il modo di vivere spiega l’autrice del servizio, e poi ecco le interviste, sette e sottolineo sette, che fanno ancora più spavento dei tragici episodi che hanno colpito alcuni quartieri della città, ultimo l’omicidio del giovane 17enne Gennaro Cesarano.
Servizio che alla fine racconta di una Napoli discriminatoria, che vive protetta nel suo guscio, che quasi ha il terrore di avvicinarsi in certe zone, persone che di tutto un quartiere ne fanno di un erba un fascio, da qui il titolo provocatori “Quelli del Vomero non hanno amici al di fuori dei vomeresi”. Ovviamente non è così e i sette intervistati, su un campione che sarà stato decisamente più ampio, ma per scelta dell’inviata o chi altri sono stati scelti questi sette individui che poco rispecchiano i veri vomeresi, che di certo hanno amici anche in altri quartieri di Napoli, che non giudicano le persone solo perché abitano in un determinato posto.
Le risposte degli intervistati sono davvero assurde, come la prima signora che addirittura afferma: “Già camminando in macchina mi rendo conto della differenza, quando cammino al Vomero c’è un attimo più di attenzione, semmai arrivo da un’altra parte e noto che la gente guida in maniera più aggressiva, direi volgare”. Per poi concludere con la simpatica signorina seduta al bar che dice: “Le persone dei propri quartieri restano nei propri quartieri, ho sempre studiato nel mio quartiere e non vedo un motivo per cui uno del Rione Traiano debba venire a studiare a Chiaia per il Liceo”.
Un servizio che quindi ci racconta di una Napoli non bene, ma razzista, piena di pregiudizi e nell’ultimo caso, la visione di una città ghettizzata, dove ognuno deve stare nel proprio ghetto (quartiere).