Lo stadio è tornato a essere al centro delle parole di Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Calcio Napoli è, infatti, intervenuto nel corso di “Un Calcio alla Radio”, programma trasmesso su Radio Napoli Centrale e ha fatto il punto della situazione, sia in merito ai lavori di cui avrebbe bisogno il Maradona, che sulla possibilità di realizzare un nuovo impianto a Bagnoli.
“Mi sembra molto strano – hanno riportato i colleghi di ‘Calcio e Finanza’ – che il sindaco continui a parlare del Maradona e dica di aspettare una mia proposta. L’ho avvisato che l’impianto non potrà essere oggetto del Calcio Napoli, per il futuro, perché con l’architetto Zavanella e alcuni ingegneri abbiamo fatto un approfondimento totale per poter realizzare le modifiche occorrenti, bisognerebbe costruire uno stadio nello stadio”.
“In ogni caso, qualsiasi tipo di operazione si dovesse portare avanti al Maradona, il Napoli dovrebbe giocare alcuni anni fuori dallo stadio Maradona. E non possiamo perdere tre anni giocando in stadi che ci creerebbero una minusvalenza di oltre cento milioni, a livello di incassi”, ha aggiunto.
Per quanto riguarda Bagnoli, De Laurentiis ha spiegato che “quel posto è suddiviso in cinque lotti per un totale di circa 250 ettari e dove mi vorrebbe mandare il Sindaco, ci vogliono cinque anni di bonifica, cioè il Parco Urbano. C’è invece il Parco dello Sport e un’altra parcella da 35 ettari che ha iniziato la bonifica insieme ad un’altra parcella da 30 ettari. La bonifica dei 35 ettari dovrebbe terminare entro maggio 2025. Gli altri 30 ettari, invece, entro giugno 2026. Su questi due lotti, uno ci può fare sia il tennis, sia lo stadio del Napoli, sia il centro sportivo del Napoli e farla finita”.
“Quello che Manfredi non vuole capire è che io sono un imprenditore puro, vero e non ho bisogno di finanziamenti altrui. Il problema è che, purtroppo, il sindaco si è trovato con un bilancio sotto zero di parecchi miliardi. Quando ti trovi con un dissesto finanziario, non puoi pensare al Maradona, devi dare corso a delle priorità che sono tante. Il sindaco di una città come Napoli ha tremila investiture e difficoltà create anche dai precedenti amministratori, oltre a delle leggi sbagliate dello Stato, oppure per mancanza di capacità di risanare i bilanci precedenti e ricominciare da capo per saggiare la funzionalità e la capacità di quell’amministratore eletto in quel momento. Con 65 ettari ci vogliono tanti parcheggi, tante possibilità di ristoro, un bellissimo stadio da 50/60.000 posti modernissimo e che possa fare concorrenza agli stadi più importanti del mondo”, ha concluso.