Sequestro di persona e lesioni personali gravi: queste le accuse che sono costate il fermo a un cittadino del Est Europa, Andrej Boda, accusato, secondo quanto ricostruito dalla polizia di Caserta, di aver aveva sequestrato e seviziato, il 5 giugno scorso, insieme a due complici, in casa Zinzi, la figlia dell’ex Presidente della Provincia, per costringerla a rivelare la combinazione della cassaforte.
Per l’assalto a casa Zinzi era già stata arrestata una donna, collaboratrice domestica delle vittime
Le indagini della Squadra mobile hanno permesso di fermare la basista (collaboratrice domestica delle vittime), di individuare l‘organizzatore dell’assalto (un cittadino georgiano riuscito a fuggire all’estero e tutt’ora ricercato), quindi di attraverso i tabulati telefonici di rintracciare una seconda complice (compagna del fuggitivo) nei confronti della quale la procura di Santa Maria Capua Vetere ha adottato provvedimento di fermo il 20 giugno scorso.
L’uomo è stato arrestato a Napoli è stato riconosciuto dalla vittima, dopo il raid a casa Zinzi
Nelle ultime ore la svolta: l’uomo è stato individuato a Napoli e, secondo le indagini della polizia era pronto ad abbandonare l’Italia per paura di essere arrestato. E’ stato trovato con una carta di identità rilasciata dalla Repubblica Slovacca risultata alterata, perché è stata sostituita la foto del titolare. Decisiva la collaborazione della vittima che ha riconosciuto nell’uomo che più si accaniva contro di lei, colpendola al volto e procurandole lesioni con una piastra per capelli.