L’11 luglio verrà inaugurata negli spazi della DINOMORRA_GALLERY l’ultima tappa del progetto di Matilde De Feo dedicato a Fabrizia Ramondino
Diffuso, ubiquo e indossabile, Ramondino’s Apologue, il film di Matilde De Feo dedicato a Fabrizia Ramondino, scritto con Marina Dammacco, disegnato da Resli Tale, animato da Nicholas Bertini, con le musiche di Ferruccio Spinetti e l’emozionante voce documento di Mario Martone è presente su speciali markers o nascosto sulla superficie di oggetti e su dispositivi indossabili, che si attivano grazie all’app Naples 3×3 del CNR di Pisa.
L’opera extended reality dialoga in modo differente con 5 luoghi suggestivi e poco noti della città grazie ad un allestimento speciale curato dall’artista con Marco Izzolino de L’Arsenale di Napoli, promosso e finanziato dal Comune di Napoli in esito all‘Avviso pubblico per la realizzazione di progetti espositivi di arte contemporanea 2024.
Giovedì 11 luglio, dalle 19.30 verrà inaugurata la quinta ed ultima tappa del progetto negli spazi della DINOMORRA_GALLERY, in via Alabardieri, 1 a Napoli, l’unica, tra le cinque sedi di Ramondino’s Apologue, ad essere adibita specificamente ad esposizioni di progetti d’arte contemporanea. I markers che rimandano ai quattro nuclei concettuali e cromatici del film sono esposti in grande formato su pareti bianche e possono essere letti sul cellulare grazie all’app di realtà aumentata Naples 3×3 o su AriaPlatform. I visitatori più attenti potranno ricevere in regalo spille e cartoline con i markers così da indossare o portare a casa un pezzetto del film.
A corredo dell’opera, in via esclusiva, saranno esposte le tavole progettuali dei disegni di Resli Tale. La galleria d’arte contemporanea aperta dal mercoledì al venerdì, dalle 16 alle 19, e il sabato, dalle 10 alle 13, ospiterà Ramondino’s Apologue fino al 19 luglio.
L’opera itinerante intanto è in corso fino al 3 agosto negli altri quattro luoghi della città: Sala Tasso nell’Archivio di Stato di Napoli; Cappella del Cappuccio nel Complesso di Santa Maria della Pietrasanta; l’Acquedotto Augusteo- Palazzo Peschici-Maresca; Editoriale Scientifica a Palazzo Marigliano. In queste sedi il film viene proiettato su maxischermi o è fruibile sui markers presenti negli spazi o ancora su spille e cartoline, dono per i visitatori.
La Sala Tasso nell’Archivio di Stato di Napoli luogo cardine e fulcro di diversi eventi dedicati alla scrittrice scomparsa nell’arco della esposizione. Indirizzo: Piazzetta del Grande Archivio, 5- Quando: dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 18.00, sabato dalle 10.30 alle 13.00 (la domenica chiuso).
La Cappella del Cappuccio nel Complesso di Santa Maria della Pietrasanta che rappresenta un esempio della stratificazione storica, architettonica e simbolica della città di Napoli, fulcro della ricerca della Ramondino. Indirizzo: Piazzetta Pietrasanta, 15- Quando: dal martedì al sabato 10.30-18.00, domenica dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso il lunedì).
L’Acquedotto Augusteo- Palazzo Peschici-Maresca gestito dall’Associazione Aqua Augusta dove il legame della Ramondino con l’acqua è palpabile. Particolarmente suggestivo l’allestimento con le mura tufacee dell’acquedotto illuminate con i quattro colori dei nuclei tematici del film. Indirizzo: via Arena alla Sanità, 5 – Quando: sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30.
L’Editoriale Scientifica a Palazzo Marigliano, sede storica dell’Associazione risveglio Napoli fondata da Fabrizia Ramondino. Indirizzo: Via San Biagio dei Librai, 5. Quando: i mercoledì di luglio: 3,10,17,24,31 dalle 14.30 alle 17.00.
Il film Ramondino’s Apologue coprodotto dal Museo Madre di Napoli nel 2020, vincitore del bando Cinema della Regione Campania, è il secondo capitolo di Naples Three of Three, trilogia crossmediale di Matilde De Feo, nata per la collezione permanente del Museo Madre, pensata per raccontare la città metropolitana di Napoli.
Il video mono canale dedicato alla scrittrice scomparsa nel 2008 ideato da Matilde De Feo, scritto con Marina Dammacco è disegnato da Resli Tale e animato da Nicholas Bertini. La voce documento di Mario Martone racconta l’amica e collega in un’intervista inedita e vibrante, le musiche originali sono realizzate da Ferruccio Spinetti. Produttore esecutivo è Giuseppe Beneduce.
Il film è “extended reality” ovvero risponde ai nuovi concetti di “ubiquitus computing” e “pervasive computing”, attraverso la “wearable technology”: i contenuti multimediali non sono solo sugli schermi, ma presenti su speciali markers o nascosti nella superficie di oggetti, e su dispositivi indossabili, visibili attraverso la app di realtà aumentata progettata con il CNR di Pisa: Naples 3×3.
“Il film è stato concepito già in fase drammaturgica per essere visto sui device – spiega Matilde De Feo -. La ricerca è sui concetti di ubiquitous e pervasive computing, su come un film, un contenuto multimediale esplode dallo schermo e può essere nascosto nello spazio e diventare una superficie. Quattro marker colorati costituiscono i quattro nuclei concettuali e cromatici del film: Giallo/Maternità, Azzurro/Mare, Arancione/Utopia politica, isola, Multicolor/La casa. Lo spettatore può interagire con l’opera, rimontare il film secondo una modalità personale e itinerante che ricorda il gioco combinatorio, la libera associazione dadaista cui s’ispira anche Dadapolis, testo storico su Napoli scritto dalla Ramondino in forma di caleidoscopio napoletano, collage e ready made letterario, in “coriandoli della città”.
“Ramondino’s Apologue” – spiega Marco Izzolino – L’Arsenale di Napoli, curatore della mostra -, con un percorso tematico che mette in relazione siti storicamente e fisicamente distanti tra loro, ne consente la percezione come un’unica entità museale e rende possibile la collaborazione tra diverse istituzioni culturali pubbliche e private di Napoli.
Ogni “dimora” che accoglie Ramondino’s Apologue serba un racconto singolare, radicato nella sua fondazione o nel nome che porta con sé attraverso i secoli. Oltre ad essere uniti dal progetto di Matilde De Feo, questi luoghi si innestano tutti in complessi storici e monumentali più ampi, con i quali condividono vicende e che ampliano la rete di rimandi che da essi, e grazie a questo progetto, si dipana, intrecciandosi tra passato e presente. Seguire le tracce della Ramondino messe in evidenza da Matilde De Feo diventa così anche un modo alternativo per scoprire siti poco conosciuti del patrimonio culturale di Napoli, attraverso un progetto che, connettendoli alla vita degli abitanti, li reinterpreti alla luce della contemporaneità. La collaborazione tra Matilde De Feo e L’Arsenale di Napoli per Ramondino’s Apologue scaturisce dalla consapevolezza che la memoria non potrà mai essere conservata ma solo e nuovamente ri-creata, e, intende essere un invito, per i visitatori ad approfondire, una volta nei luoghi, la miriade di intangibili rimandi che li connette al resto della città”.
Matilde De Feo è filmmaker, docente di Progettazione Multimediale all’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, operatrice culturale. Si è laureata in regia, con una tesi in teatro e tecnologie, al Dams di Romatre. E’ titolare dal 2003 del progetto mald’è che mette in relazione le arti visive a quelle sceniche, e con cui ha realizzato una serie di lavori a cavallo tra cinema, videoteatro, installazione interattive e spettacoli multimediali, presente in festival e musei nazionali e internazionali: Istituto italiano di cultura, Parigi, Performare una collezione, Museo Madre Napoli, Mar Museo Museo de Arte Contemporanea Bueno Aires, Wro Media Art Biennale Poland, 14 Mostra Internazionale di Architettura Biennale di Venezia, Regeln für die Revolution, Volksbühne Berlin, Filmmaker Festival Milano, Festival del film di Roma, Short film Corner Festival di Cannes, Milano in digitale, Caffè Fandango, Napolifilmfestival, Riccione TTV. Ha lavorato come Voice Over per la Rai, radio televisione italiana. Ha insegnato Processi e Tecniche dello Spettacolo Multimediale all’Accademia di Belle Arti di Napoli, Drammaturgia Multimediale all’Accademia di Belle Arti di Palermo e Digital Video presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara.