“A proposito di classifiche universitarie, ecco il derby Federico II-Stanford, con cui abbiamo un rapporto storico. Derby sull’H-factor stravinto dalla nostra ingegneria civile e strutturale! Non ci credete? Verificate, verificate”, questo il post pubblicato su Facebook da Edoardo Cosenza, professore universitario di tecnica delle costruzioni, dopo aver letto i dati tratti da Qs Top Universities.
Classifica stilata da qualificate agenzie mondiali di ranking accademici. La Federico II batte si la Stanford University per 85,9 a 78,9, ma solo all’indice H del settore. L’università partenopea risulta invece al terzo posto in Italia nel settore dell’ingegneria civile e strutturale, dopo i Politecnici di Milano e di Torino. Stanford è inoltre al quarto posto nella classifica generale, mentre l’ateneo napoletano lo troviamo solo tra le posizioni 441 e 450.
Ma cos’è l’indice H?Lo spiega lo stesso Edoardo Cosenza, che su Facebook aggiunge: “L’H-factor è certamente a oggi il migliore parametro. Non perfetto ma il migliore. Il mio 22 è frutto di un lavoro mostruoso e costante di tanti anni”. ’H-index, o indice di Hirsch dal nome del professore dell’Università della California che l’ha proposto nel 2005 per quantificare la prolificità e l’impatto del lavoro degli scienziati sulla base del rapporto tra il numero delle loro pubblicazioni e le citazioni ricevute.
Federico II in costante miglioramento
Il traguardo raggiunto dalla Federico II è stato commentato anche dal rettore Gaetano Manfrendi, che scrive: “Siamo contenti perché negli ultimi anni la nostra università è mediamente in miglioramento”. Ovviamente non mancano le polemiche rivolte ai creatori della classifica globale, che penalizza atenei come quello napoletano: “Qs prende in considerazione soltanto gli studi in lingua inglese, e i nostri ricercatori di materie umanistiche pubblicano per lo più in italiano. Non è un problema che riguardi soltanto Napoli né solo l’Italia, infatti è in corso una polemica internazionale. Come Conferenza dei rettori abbiamo scritto a Qs per cercare di trovare una soluzione che non ci penalizzi nella graduatorie complessive. Comunque le valutazioni di Qs in ambito scientifico sono affidabili”.