Ora vogliamo solo dimenticare

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“Per fortuna non abbiamo subito gravi danni”

di Oscar De Simone

La questione relativa alla rapina avvenuta ieri in viale Augusto nel quartiere di Fuorigrotta, fa ancora discutere.
La paura è stata tanta, due ragazzi armati di pistola entrano in casa a volto scoperto dicendo: “non guardarci in faccia”, minacciano la madre e la figlia di un avvocato che in quel momento non era fuori casa e cercano di arraffare quanti più oggetti di valore e contante trovano in casa.
Immediato l’arrivo delle forze dell’ordine che presidiano la zona, e mettono in sicurezza la famiglia sotto shock.
La madre della ragazza dice: “ho rimosso, molto più di mia figlia, forse perché ci sono stata meno tempo a contatto, o forse perché avevo più paura per mia figlia e cercavo di preservare la sua vita ad ogni costo”. “All’arrivo della polizia temevo ancora che fossero in giro, perché si sono allontanati lentamente e senza creare caos”.
Una volta giunti sul luogo gli uomini della Polizia con indosso i giubbotti antiproiettile ed i mitra tra le mani, le due donne hanno vissuto una scena surreale: “sembrava di essere in un film Americano” dichiarano, e tutt’ora non riescono a credere a quanto sia accaduto.
“Hanno rovistato nei cassetti ed hanno preso la mia fede” dice la donna, uno degli oggetti a cui ero più legata, “ma a parte questo non abbiamo subito grossi danni”.
Le cause dell’aggressione e della rapina sono ancora ignote, e le ipotesi a riguardo sono ancora tutte da verificare. Il giudice oggetto della rapina infatti, si occupa solo di cause civili e mai si è interessato di questioni penali, non ha fratelli, ma solo un cugino – penalista – che non vive a Napoli. I dubbi restano dunque, e le indagini sono appena iniziate.
Certamente i due giovani malviventi dovranno fare i conti con la gravità dei reati commessi, si parla di violazione di proprietà privata, sequestro di persona, minaccia a mano armata.
Il giudice e la sua famiglia dunque, attendono fiduciosi la cattura dei delinquenti e si affidano alla giustizia: “prima o poi li prenderanno”.